Giuseppe Martelli
Domanda: ma a quale stravagante, assurdo concetto di “informazione” corrisponde, per di più da parte di un’associazione, quella degli Enologi ed enotecnici italiani , diffondere comunicati del genere – leggete qui e poi ancora qui – prontamente rilanciati dall’Ansa e da altre agenzie italiane, da siti Internet e quotidiani, che parlano di “sorpasso delle bollicine italiane sulla Francia ” e peggio ancora di “Guerra delle bollicine” dove “spumante vince su Champagne”? Ma quale senso avrà mai, da parte di un’associazione che dovrebbe fare analisi lucide e non indulgere a partigianerie o sfoghi di nazionalismo becero, sostenere che poiché “nel 2010 in Italia sono state prodotte 380 milioni di bottiglie, mentre i cugini d’Oltralpe, in questa ideale classifica, si posizionano solo al secondo posto, con 370 milioni di bottiglie, soprattutto Champagne. E la Spagna e’ terza con 320 milioni di bottiglie”? E che avremmo “vinto”, mettendo insieme “cani e porci”, una “battaglia” che è solo nell’immaginazione, troppo fervida, di chi diffonde concetti disinvolti come questi?
Ma che senso ha – avrebbe un senso solo se l’Assoenologi fosse apertamente sponsorizzata dal variegato mondo dello “spumante” italiano, ma escludo che una cosa del genere possa essersi in qualsiasi modo verificata – ricordare che “lo spumante batterà il più costoso champagne nelle tavole imbandite a festa per il Natale, almeno per numero di bottiglie prodotte”? E a cosa serve mai affermare, come fa Giuseppe Martelli direttore generale di Assoenologi, che ‘l’Italia tradizionalmente non e’ un Paese grande consumatore di spumanti, con consumi minori di Spagna, Francia e Germania”, quando un enologo, oltre che un manager e un uomo di potere come lui, dovrebbe assolutamente sapere che parlare genericamente di “spumanti ” non ha assolutamente senso, perché in quel calderone che ha sorpassato lo Champagne si trova una vera armata Brancaleone dove l’unico elemento comune sono le “bollicine”? Informazione pasticciata e confusa che consente poi al Sole 24 ore – leggete qui – di scrivere addirittura che “secondo le previsioni di Assoenologi l’Italia diventerà nel 2010 il primo produttore mondiale di vini frizzanti”. Ripeto “vini frizzanti”, come se un metodo classico, un Franciacorta Docg, un TrentoDoc, un’Alta Langa Docg, un Oltrepò Pavese Docg potessero essere confusi con un normalissimo, banale, cheap, come direbbero gli inglesi, vino frizzante?
Ma che razza di informazione e ad uso e consumo di chi è mai questa? C’è una sola parola che mi viene alla mente per qualificarla, ed è un termine russo, utilizzato ai tempi della guerra fredda come “disinformacija ”. Ma non avrei mai pensato di trovare l’Assoenologi ed il suo direttore Martelli nei panni della spia che viene dal freddo…