Alberto Lupini
Caspita che geni, che fantastici talenti dell’informazione agiscono in quella prestigiosa testata on line che é la lupiniana Italia a tavola ! In una notiziola , che riprende sostanzialmente (cosa che in questa prestigiosa rivista non fanno mai, nemmeno sotto tortura) un comunicato stampa, diffuso dal buon Giampietro Comolli , responsabile dell’Osservatorio Economico Vini Effervescenti (Italian Economic Bubble Wine Observatory), quel Lupo di Lupini fa un vero e proprio scoop. Ci rivela difatti che “se nell’arco del decennio gli “effervescenti” francesi sono passati dai 420 milioni di bottiglie prodotte nel 2000 ai 480 milioni nel 2010, con un incremento del 14%, le bollicine italiane, pur viaggiando su cifre indiscutibilmente inferiori (210 milioni di bottiglie prodotte nel 2000 e 380 milioni nel 2010), hanno fatto registrare una crescita dell’81%”. Ma soprattutto, cosa di cui a casa nostra non si era ancora accorto nessuno, ci spiffera, ovviamente di nascosto, e che la “notizia” rimanga tra noi, che “il vantaggio della Francia sull’Italia si fa ancor più ampio se si estrapolano i dati relativi alla sola produzione di metodo Champenoise (Classico). Mentre lo Champagne francese, infatti, vanta 280 milioni di bottiglie prodotte nel 2000 e 320 milioni nel 2010 (+14%), la produzione di metodo Classico italiano si attesta sui 17 milioni di bottiglie nel 2000 e 24 milioni nel 2010”. Perbacco che “rivelazione”!
Menomale che a restituirci alle antiche certezze arriva la precisazione che “anche in questo caso, però, l’incremento delle bollicine italiane è nettamente superiore: +41%. Come dimostrano i dati qui riportati, invece, i vini effervescenti francesi detengono in ogni caso cifre da primato sull’Italia”. Mi chiedo come mai, con una guida così brillante della sua testata, all’arguto Lupini (e a qualche sua zelante mosca cocchiera) non sia stato ancora stato attribuito il Premio Pulitzer …