L’ho già detto e lo ribadisco non sono un consumatore abituale né tantomeno posso considerarmi un esperto di Prosecco nelle sue varie declinazioni, ma c’è un interrogativo che da tempo mi frulla per la testa e che vorrei provare ad esporre qui. Ricordate quando, pubblicamente annunciato sul sito del Ministero delle Politiche Agricole , dove allora sedeva il veneto Zaia e ora siede ancora un altro veneto, Galan , venne deciso che “ a partire dal primo agosto 2009 tutto il Prosecco sarà protetto a livello comunitario ed internazionale come Denominazioni di Origine Protetta”? E quando fu decretato il “riconoscimento della DOC Prosecco , delle DOCG Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani , per le rispettive sottozone storiche, e delle relative proposte di disciplinare”? Si decise difatti la creazione, con lo sconfinamento in larga parte del Veneto, ai territori delle province di Belluno, Padova, Pordenone, Treviso, Venezia, Vicenza, e nel Friuli Venezia Giulia, province di Gorizia, Pordenone, Udine, Trieste, della Doc Prosecco – leggi qui il disciplinare – e la promozione allo status di Docg di due distinte ex Doc, la Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco e la Docg Colli Asolani o Asolo Prosecco . Una denominazione più nota e affermata tra i consumatori italiani ed internazionali, ed una oggettivamente meno nota, alla ricerca di una definitiva consacrazione. Però, basta leggere i disciplinari delle due Docg, rispettivamente quello della Conegliano Valdobbiadene , qui , e quello della Docg Colli Asolani o Asolo , qui , per accorgersi di un’evidenza chiara a tutti e non solo a chi abita nella zona e conosce palmo a palmo queste bellissime zone del trevisano. L’evidenza è l’assoluta vicinanza e contiguità dei comuni compresi nelle due diverse denominazioni, ed il fatto che Asolo disti solo 25 chilometri da Valdobbiadene, 45 da Conegliano 12 da Montebelluna, 30 da Nervesa della Battaglia, e che Crocetta del Montello (località facente parte della Docg del Superiore) disti solo 10 chilometri da Valdobbiadene.
Allora mi chiedo: ma era proprio necessario, pur volendo salvaguardare la storicità ed il primato del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, dare vita a due Docg e non ad una sola? Sono poi davvero così spiccate, in un vino dove la tecnica di produzione prevale spesso sul carattere territoriale, le differenze organolettiche tra i vini compresi nelle due diverse Docg? E’ così forte, manco fossimo in Borgogna, con le sfumature che differenziano un Musigny da un Gevrey-Chambertin, un Meursault da un Puligny-Montrachet, l’impronta del terroir di queste due Docg? E non sarebbe invece stato più ragionevole, se si fosse voluto fare un ragionamento strategico ad ampio respiro e non compiacere le logiche municipali e di campanile (secondo le quali Asolo ed i Colli Asolani vanno distinti da Conegliano e Valdobbiadene), dare invece vita ad un’unica grande Docg? Capisco che far digerire agli asolani l’ipotesi di confluire nella Docg Conegliano Valdobbiadene non sarebbe stato facile, ma perché non chiedere ad entrambe le Doc poi diventate Docg una rinuncia ai loro nomi per adottare, entrambe, un nome comune simbolico e di grande significato come Marca Trevigiana ? Considerando che Marca trevigiana é un’espressione territoriale sorta nel Medioevo che può tranquillamente indicare sia un’area estesa dal Garda al Carso (quindi coincidente con l’antica Marca di Verona ), sia il territorio più ristretto della Provincia di Treviso, si poteva tranquillamente pensare eventualmente ad un’unica denominazione a doppia valenza. Marca Trevigiana Superiore (o Docg) per le attuali due Docg Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani e Marca Trevigiana tout court per i vini, prodotti in Veneto e Friuli Venezia Giulia, che attualmente ricadono nella Doc Prosecco. Non sarebbe stato tutto molto più intelligente, razionale, pratico che avere due Docg una delle quali, per superiore e indiscussa notorietà, cannibalizza e quantomeno oscura l’altra? Agli appassionati di Prosecco, ai produttori operanti nelle due zone, a chi vorrà offrire un proprio contributo, ora la risposta.