Incredibile ma vero, nuovo convincente exploit di un produttore oltrepadano che vince la prova piacevolezza ed equilibrio anche con la più ambiziosa delle tipologie delle bollicine della terra d’Oltrepò, quella che ci era stato detto, da un direttore di Consorzio che ufficiosamente non dovrebbe essere più tale, doveva rappresentare il vertice, il meglio del meglio, la punta di diamante della piramide qualitativa oltrepadana, il metodo classico Rosé, o per meglio dire il Cruasé . Dopo avermi convinto, come ho raccontato qui , con il suo O.P. Brut Vergomberra 2006 , Paolo Verdi , alias azienda agricola Bruno Verdi , ottiene da Lemillebolleblog una promozione piena, senza se e senza ma, con il suo Oltrepò Pavese metodo classico Extra Brut Pinot nero Cruasé Docg 2007 . Un vino, a differenza dal Brut, dove entrava in gioco un salvifico e utilissimo 30% di Chardonnay, prodotto, da vero Blanc de Noir, da uve Pinot nero in purezza. Scegliendo la tipologia Extra Brut con uno zucchero residuo non superiore a 4 grammi. Un vino, il Cruasé, dice Verdi, nel fare il quale “ho trasferito l’esperienza accumulata nell’Oltrepò metodo classico, cercando di fare però un prodotto diverso. Nel passato qualche prova l’avevo già fatta poi quando è arrivata la docg ho subito colto l’occasione”. Ha solo un grosso difetto questo Cruasé, che esce dalla cantina intorno ai 16 euro: una produzione estremamente ridotta e confidenziale, forse per testare la risposta del mercato, di 1500 bottiglie. Per il resto, con il Pinot nero proveniente da vigneti in Broni e Canneto Pavese, allevati a spalliera tradizionale con potatura Guyot semplice (resa uva ad ettaro di 80-90 quintali), ottiene un mosto che macera a freddo per qualche ora sulle proprie bucce, acquisendo un colore rosa naturale. Tiraggio in aprile maggio successivo alla vendemmia e permanenza sui lieviti di 30 mesi. Il risultato è un vino che mi ha veramente convinto, testato in due occasioni, nella mia recente degustazione, anche di altre bollicine oltre padane presso l’eccellente ristorante Prato Gaio di Giorgio Liberti (una vera e propria garanzia di qualità), e mettendolo alla prova su una preparazione a base di pesce chez moi. Splendido il colore, un rosa con sfumature di buccia di pesca bianca tendente al cerasuolo, ma pallido, e incisivo, fragrante, aperto, nervoso il giusto il bouquet, che richiama il pompelmo rosa la pesca, le fragoline di bosco, ma con una componente minerale molto presente e avvertibile. Ancora meglio al gusto, ben secco ma non asciutto, con un attacco preciso, una spalla salda, una bollicina croccante e viva, una vena salata lunga e precisa ed un perfetto equilibrio di tutte le componenti, da vino indubbiamente strutturato, ma di grande piacevolezza, elegante, godibilissimo, che si fa bere golosamente, con una perfetta dosatura di tutte le componenti (l’alcol dichiarato è di 13 gradi e mezzo ma è perfettamente bilanciato), come raramente accade in terra oltrepadana. Averne di bollicine dell’Oltrepò, e di Cruasé, come questi!
Azienda agricola Bruno (Paolo) Verdi via Vergomberra 5 Canneto Pavese (PV) tel.0385-88023 sito Internet www.brunoverdi.it e-mail info@brunoverdi.it