So bene che qualcuno non sarà d’accordo con me e mi darà del “fissato” per il mio ribadire anche in questa occasione la ferma convinzione che in Oltrepò Pavese otterrebbero risultati migliori con le loro bollicine metodo classico se non si ostinassero a lavorare testardamente in regime di Blanc de noir e se equilibrassero il loro gagliardo Pinot nero con la finezza e la morbidezza apportata da una quota di Chardonnay . Per i puri e duri dell’ortodossia “bollicinara” oltrepadana anche se nelle zone metodo classico concorrenti, quelle che commercialmente e dal punto di vista della sintonia con il gusto del consumatore ottengono i risultati più soddisfacenti (ogni riferimento a Franciacorta Docg e TrentoDoc non è casuale) la prevalenza dello Chardonnay sul Pinot nero assicura maggiore bilanciamento ed un gusto più suadente ai vini, in Oltrepò per le bollicine prodotte con il metodo della rifermentazione in bottiglia si deve utilizzare il Pinot nero per una percentuale minima che va dal 70 all’85 per cento. Il che renderà sicuramente di gusto spiccatamente oltrepadano i vini, abbastanza inconfondibili, ma enfatizza un gusto che limita inevitabilmente il loro gradimento ad un ambito locale e riduce gli entusiasmi al di fuori della cerchia oltrepadana. Quello della necessità di equilibrare prodotti che hanno tutta la potenzialità per riscuotere maggiore successo sarà un mio pallino, corrispondente al mio gusto personale. Però, guarda caso, le riserve che esprimevo recentemente (“ma con una quota di Chardonnay a bilanciare tutta la possanza, il carattere tosto del Pinot nero, il gusto non risulterebbe forse più equilibrato e appealing ed il vino non finirebbe con il piacere forse non solo ai cultori del Così è se vi pare di stile oltrepadano?”) parlando di un pur valido Extra Brut Pinot nero in purezza prodotto da una eccellente cantina dell’Oltrepò Pavese come la Anteo dei fratelli Antonella e Piero Cribellati, svaniscono di fronte ad un metodo classico della stessa azienda dove il Pinot nero pur largamente maggioritario con la sua percentuale dell’80 per cento è corroborato e temperato da una quota del 20% di Chardonnay. Siamo sempre a Rocca de’ Giorgi ai confini con la Valle Versa , nell’azienda composta da quasi trenta ettari vitati fondata da Trento Cribellati nel 1981, ma a differenza dall’Oltrepò Pavese Nature Ecru 2005 di cui ho già scritto questo forse più semplice e diretto Oltrepò Pavese Doc Anteo Brut non millesimato (sboccatura ottobre 2010 per il campione da me degustato) mi è parso un vino maggiormente in grado di intercettare non solo il mio gusto (che conta poco) ma soprattutto di una schiera più ampia di appassionati di bollicine. La formula è semplice: una percentuale di Pinot nero variante dal 70 all’80 per cento e quindi da un venti ad un 30 per cento di Chardonnay da vigneti posti su marne calcaree oceaniche esposte a Sud/Sud-Ovest, pressatura soffice in bianco con utilizzo del solo mosto fiore con resa del 40%, affinamento di 30 mesi sui lieviti ed una maggiore morbidezza e cremosità al palato assicurata da un dosaggio degli zuccheri intorno ai 9 grammi litro. Il risultato è ancora una bollicina piuttosto “gastronomica”, che si esprime al proprio meglio se portato a tavola e abbinato, secondo i consigli dell’azienda, ad antipasti, pesci, molluschi, crostacei, primi piatti delicati e carni bianche, ma in questo caso ci si può azzardare con successo a proporre il Brut anche come aperitivo. Colore paglierino oro splendente di grande luminosità e brillantezza nel bicchiere, che io continuo a suggerire di preferire alla sempre più desueta flûte, perlage sottile e di buona continuità, questo Brut di Anteo si propone con un naso ben secco e compatto, che abbina complessità e ricca tessitura a buona finezza e fragranza, maturità di frutto (agrumi, mela golden, accenni di ananas) a classiche note di crosta di pane tostato, accenni burrosi, di frutta secca e miele, di fiori di montagna essiccati. Al palato il vino evidenzia com’è naturale una salda struttura, una buona espansione, un carattere ben spallato, pienezza e continuità, un retrogusto e un carattere ben secco e nerbo preciso e diritto, con un retrogusto preciso di mandorla e agrumi, ma anche un carattere fruttato più espansivo, una vivace “croccantezza” sapida, un equilibrio che attribuisce al vino una notevole piacevolezza, verticalità e non solo voluminosità e pienezza al gusto. Ci pensino i “pasdaran” dell’ortodossia bollicinara oltrepadana, non sarà forse merito anche di quella dose di Chardonnay usata in aggiunta al grande, ma un po’ “gnucco ” se usato da solo, Pinot nero ?
Azienda Agricola Anteo Località Chiesa – 27040 Rocca de’ Giorgi (PV) tel +39.0385.99073 – fax +39.0385.951814 email: info@anteovini.it sito Internet http://www.anteovini.it/