Ho già avuto modo di esprimere, recentemente ad esempio qui , tutto il bene che penso di un piccolo produttore di Franciacorta come Andrea Arici , alias Colline della Stella , che come ho scritto, con il proprio stile testardamente e rigorosamente all’insegna del “Pas Dosé ”, del non dosato, riesce a fare risaltare al massimo la mineralità, la forte presenza di calcare nei terreni dove sono collocati i vigneti, terrazzati, sostenuti da muretti a secco, posti da 150 a 350 metri di altezza, nella zona di Gussago, quindi Franciacorta nord-est, da cui provengono le uve. Uno stile molto personale, che esprime vini che non lasciano tiepidi o indifferenti, che o piacciono senza se e senza me o possono anche lasciare interdetti, che conduce questo giovane vignaiolo dalle idee chiare a realizzare vini con uno zucchero residuo massimo di 1,5 grammi litro, vini decisamente secchi e dalla spiccata mineralità. Sono pertanto particolarmente contento che in occasione della serata dedicata alla Franciacorta e ai suoi vini che condurrò questa sera in collaborazione con i cari amici dell’A.I.S. di Modena, io possa avere, accanto a vini di altre aziende franciacortine più note e affermate e con una storia più lunga, anche un Franciacorta di Colline della Stella, nonché quello di un’altra azienda che vanta una storia analoga, Camossi , e che si avvale della consulenza tecnica dello stesso enologo, Nico Danesi e della collaborazione di quel vulcanico personaggio che è Giovanni Arcari . Contento perché anche attraverso la stilistica dei vini di questi piccoli vignerons un po’ sognatori, potrò raccontare l’esistenza di una Franciacorta che accanto alla classicità, al mainstream, può permettersi di inseguire personali utopie e idee sulle bollicine di questa bellissima zona. In preparazione di questo wine tasting, che, ne sono certo, vedrà come sempre accorrere un pubblico di appassionati quanto mai curiosi e attenti, uno di quei pubblici al quale ti dà sempre soddisfazione indirizzarti e parlare, voglio consigliarvi il Dosaggio Zero millesimato 2006 di Arici, ottenuto da uve Chardonnay 100% e dalla produzione contenuta in 70 quintali ettaro. Un vino che ha trascorso circa tre anni sui lieviti, seguiti da sei mesi di riposo in bottiglia prima della commercializzazione. Un Franciacorta ancora giovane, un po’ contratto, ma che credo potrà avere una fantastica evoluzione in bottiglia – ho testato il vino ad un anno e qualche mese dalla sua sboccatura – e che lascia capire non solo il potenziale dell’annata, ma la personalità e lo stile dei vini di Arici. Giallo paglierino di smagliante lucentezza, perlage sottile e continuo, mostra un naso molto compatto di grande integrità, ancora un po’ in sé, con le classiche note agrumate, l’incisività petrosa, il grande nerbo e sale dei Franciacorta di questa cantina. La bocca affascina subito, morde e conquista d’imperio con un attacco fulminante e nervoso, di grandissima energia e tensione, una materia importante che deve ancora distendersi e de-contrarsi e trovare quell’equilibrio che la sua giovane età non gli permette ancora. Dal punto di vista della sapidità, della verticalità, della persistenza profonda e lunga, e della piacevolezza per chi ama questo genere di Franciacorta anti-piacioni per definizione, già un grande vino. Dal punto di vista della personalità, della capacità di esprimere uno stile aziendale legato al terroir – non dimenticate che siamo in un angolo estremo di Franciacorta, con una forte matrice calcarea dei terreni, pure.
Andrea Arici Colline della Stella Via Forcella, 70 25064 Gussago (BS) sito Internet http://www.collinedellastella.com e-mail info@collinedellastella.com