Devo confessare che mi é venuta alla mente una metafora di carattere calcistico nell’accingermi a scrivere di questa azienda e dei suoi vini. Per vincere i campionati, e le coppe , servono sicuramente i solisti ed i funamboli, quelli che s’inventano giocate fantasiose e incantano la platea con i loro numeri. Ma sono fondamentali, senza di loro non si potrebbe combinare granché, i “gregari”, gli onesti lavoratori, quelli che corrono, faticano, pressano, difendono, svolgono il lavoro più duro e consentono ai campioni di brillare. Fuor di metafora voglio dire che il successo e l’immagine forte di una denominazione è sicuramente legata a quelle aziende che magari, anche grazie al loro potere mediatico, e a qualche vino speciale, colpiscono particolarmente il gusto del consumatore e diventano dei punti di riferimento, e degli “eno-miti”, ma a rendere una denominazione forte credo sia il lavoro di tante aziende serie, concrete, senza fronzoli, che formano il tessuto connettivo, la base solida, la qualità affidabile di una zona. Così accade anche in Franciacorta , dove sicuramente c’è qualche Eto, Messi, Iniesta, Cristiano Ronaldo o Buffon, ma dove sono i tanti Cambiasso, Zanetti, Stankovic (per par condicio aggiungete pure voi qualche giocatore delle altre squadre…) ad assicurare il risultato finale, la credibilità generale, l’affidabilità, di questa bella zona. Questa lunga premessa per introdurre il discorso su un’azienda agricola, la Tenuta Ambrosini di Cazzago San Martino, i cui Franciacorta non presentano gli squilli e le giocate ad effetto dei fuoriclasse, ma costituiscono un validissimo, solido punto di riferimento, con una qualità costante, per tutti coloro che ad una bottiglia di bollicine metodo classico prodotte in questa zona chiedono soprattutto non cose mirabolanti, ma di rappresentare bene il territorio e di farsi bere. Una decina di anni di storia per quest’azienda che conta su otto ettari di vigneto, a Cazzago San Martino e Monterotondo, destinati al vitigni Chardonnay, Pinot bianco e Pinot Nero, e che si avvale, dopo aver lungamente collaborato con Fabrizio Zardini, enologo che in passato curava il Pas Operé realizzato per la selezione Marchiopolo , della collaborazione dell’enologo Roberto Pepe, e una bella cantina finita nel 2000 posta al centro dei vigneti. Motore dell’azienda è l’ex bancario nonché perito agrario Sergio Ambrosini, che ha deciso di continuare l’opera del padre Lorenzo e del fratello Francesco e di non limitarsi a vendere le uve delle proprie vigne, come hanno fatto dagli anni Novanta, ad altre aziende, ma di trasformarle in propri vini. Questo anche con la prospettiva di essere affiancato progressivamente dal figlio Lorenzo, 22 anni, diplomato in agraria e studente in enologia. Nel 2001 le prime 1000 bottiglie che oggi son diventate 50 mila, 20 mila di Satèn, 20 mila di Brut, ed il resto suddiviso tra millesimato e Rosé, con l’obiettivo di arrivare ad 80 mila forse già quest’anno. Inoltre, visto che in famiglia si destreggiano bene ai fornelli, gli Ambrosini hanno pensato bene di aprire in azienda un piccolo agriturismo (40 posti a sedere, solo su prenotazione – tel. 030 7254850 – aperto nei fine settimana, dove si prepara, dicono benissimo, un classico della cucina bresciana come lo spiedo. Come ho già detto i loro Franciacorta, che vendono esclusivamente nel canale horeca, son solidi, ben fatti, concreti. Buono il Brut , affinato 18 mesi, di cui ho degustato un campione di sboccatura 2011, forse eccessivamente rotondo, con i suoi 8-9 grammi zucchero, per i miei gusti, ma di indubbia piacevolezza ed equilibrio, bene il Satèn , Chardonnay 100%, 26 mesi sui lieviti, dall’intensa fruttuosità a naso (ananas, pompelmo, mandorla) e di bella consistenza burrosa, molto strutturato al gusto, solido. E niente male il Rosé , con una bella quota del 55% di Pinot nero, 24 mesi sui lieviti, colore salmone scarico buccia di cipolla, dai profumi intriganti di ribes, mirtilli, cedro e mandarino, molto fragrante, sapido, aperto, molto equilibrato al gusto, con bella polpa fruttata e una certa rotondità, anche se vivo e fresco, decisamente piacevole. Il Franciacorta che più mi ha convinto è però stato il millesimato 2006 , a base di Chardonnay, 60%, e 20% ognuno di Pinot bianco e Pinot nero. 36 mesi sui lieviti ed una parte delle uve fermentate in barrique. Solo 5000 bottiglie prodotte. Colore paglierino intenso oro antico, brillante e luminoso, mostra subito un naso ampio, caldo, maturo, con note di agrumi in evidenza, di cedro candito e fiori secchi e accenni di mandorla di buona complessità e salda tessitura. La bocca conferma l’impressione di trovarsi di fronte ad un Franciacorta, gastronomico, da apprezzare a tavola e non da servire come aperitivo, di una certa importanza: larga, piena, profonda, molto succosa, con una componente fruttata molto evidente, ma bilanciata da una bella spalla sapida, da una vena acida ben precisa, che danno al vino persistenza lunga e ampia, equilibrio ed un finale molto vivo e ben sostenuto. A dimostrazione che anche i Marini, gli Oriali, quelli che fanno “una vita da mediano ” sono preziosi alla squadra. E sanno andare in gol….
Tenuta Ambrosini via della Pace 60 Cazzago San Martino BS tel. 030 7254850 e-mail info@tenutambrosini.it sito Internet www.tenutamabrosini.it