Sbagliano, e di grosso, i superficiali che pensano di poter liquidare la Franciacorta come terra di conquista di fantomatici “industriali ” del vino. A parte che aziende industriali non ci sono, e che nella zona vinicola bresciana non si trova, a differenza del Trentino, nessun “azionista di maggioranza” che da solo totalizza oltre il 50 per cento dell’intera produzione della denominazione, a meno di considerare “industriali” le aziende agricole per il semplice (e tutt’altro che deteriore) fatto che svariate sono state create da imprenditori arrivati al vino da tutt’altri campi, il tessuto connettivo della Franciacorta è costituito, piaccia o meno ai detrattori, da una fitta rete di piccole e medie aziende. Aziende che mantengono una salda, indiscutibile natura di aziende agricole. Animate da récoltant manipulant , come direbbero in Champagne e solo in misura molto minore da négociant manipulant … Una di queste aziende è sicuramente, creata nel 1997 da un appassionato, Bruno Dotti , arrivato al vino dopo una precedente esperienza quale imprenditore nel settore della termoidraulica, che oggi che cantina e vigneti si avviano ad arrivare a pieno regime conta su 15 ettari di vigneto, tutti in Erbusco, e su una produzione, per l’80% destinata a Franciacorta Docg, di 80 mila bottiglie, che potranno salire al massimo, nei prossimi anni, sino a centomila. Impresa assolutamente familiare quella della cantina San Cristoforo , ed il simpatico e schietto Bruno Dotti, coadiuvato dalla moglie Claudia ed in prospettiva dalla figlia Celeste, ama curare personalmente, con una trasparente passione per quello che fa e come lo fa (è tra gli animatori di una costituenda Associazione dei vignaioli franciacortini, che aderirà alla Fivi , Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) vigna e cantina, dove troverete ancora, in numero progressivamente in riduzione, validi Curtefranca bianco e rosso, un Merlot in purezza e una golosa Barbera, Reprobus , rigorosamente in magnum. E i risultati sono da anni apprezzati da un circolo di aficionados, ristoratori, enotecari e privati, che di San Cristoforo sono convinti sostenitori. Intelligente è stata la scelta di Dotti di non frammentare, a differenza di altri, la produzione in troppe tipologie e di concentrare gli sforzi su un ottimo prodotto base, il Brut , oggi prodotto in 60 mila esemplari, riservando alle altre tipologie via via prodotte, Millesimato , Pas Dosé e Rosé , quote decisamente minori di 5-6000 bottiglie ognuna. Altro elemento che caratterizza l’azienda, oltre ad un eccellente rapporto prezzo-qualità, è la rinuncia – alla quale vista l’eterogeneità e contraddittorietà di stili che in questa tipologia ancora oggi si riscontra – alla produzione di Satèn . Sospendendo il giudizio sul Brut millesimato 2007 , ancora troppo giovane (la sboccatura era solo di qualche mese prima, maggio) quando l’ho degustato a fine settembre (ma la spalla è sostenuta e la materia prima è importante e deve ancora distendersi ed essere meno compressa di com’è ora), e ricordando en passant che nel corso della mia degustazione di agosto di 50 Franciacorta Rosé le mie note sul Rosé di San Cristoforo (100% Pinot nero, da un vigneto di soli sei anni) parlavano di colore non bellissimo tendente leggermente all’arancio-granato, naso agrumato ma un po’ contratto: ha bella materia e una bella dimensione croccante, ma deve ancora aprirsi e ha bisogno di tempo, voglio richiamare la vostra attenzione sul Brut e sul Pas Dosé, tipologia, quest’ultima, di cui ho degustato le versioni 2007 e 2005. Franciacorta entrambi rigorosamente Blanc de Blancs Chardonnay 100%, il Brut affinato 24 mesi sui lieviti, il Pas Dosé 40 mesi, con un 20% delle basi fermentato in fusti di rovere non nuovi e con una maturazione sulle fecce per sei mesi. Bellissimo colore, un paglierino oro squillante luminoso il Brut (non millesimato ma figlio di uve dell’annata 2008 e con un dosaggio di zucchero contenuto in 4-5 grammi), sottile e continuo il perlage, e subito una solare, calda, avvolgenza a naso, un “abbraccio” di frutta esotica e agrumi, un bel gioco dolce/maturo – salato/nervoso, con leggere venature di frutta secca a costituire un insieme fresco, vivo, pulito, molto godibile. Che continua una volta passati alla fase gustativa, con una bolla leggermente croccante, una notevole vinosità e ricchezza di frutto, una nitida vena sapida che percorre il vino e lo rende, anche grazie ad una calibrata acidità, perfettamente equilibrato e godibile. Uno di quei Franciacorta “base” che quando ne stappi una bottiglia devi già tenerti pronto ad aprirne una seconda. Meglio ancora un magnum. Più affilato e definito nel suo stile il Franciacorta Pas Dosé 2007 , con sboccatura del marzo 2011, vino che consiglio a chi ama i Franciacorta che non concedono nulla alla spettacolarità e alle mode e si mantengono fedeli a se stessi, sicuri che qualcuno (le bottiglie sono 5000 non cinquantamila…) arriverà a capirli e apprezzarne la personalità. Giallo paglierino di bella intensità, perlage sottile e subito un bel naso nitido, fresco, di grande mineralità e nerbo, con note di pietra focaia e mandorla in evidenza, una vena floreale e agrumata, e poi tanta eleganza, sapidità, energia a rendere vivo il naso. Ancora migliore la bocca, di grande ed integra energia, una bolla crepitante e “croccante” sul palato, spalla salda e ben sostenuta e una materia consistente ma non invadente, con un’acidità che spinge e dà slancio e verticalità e lunga persistenza al vino e lo rende scattante, piacevolissimo da bere e da proporre, non confinandone l’uso al rito dell’aperitivo (magari con del salame nostrano o della succulenta pancetta), a tavola soprattutto su preparazioni a base di pesce. C’è un altro Franciacorta poi che “bolle in pentola” in casa San Cristoforo, un Brut riserva 2005 , con 60 mesi di affinamento sui lieviti, probabilmente dedicato alla figlia dei Dotti, Celeste, solo mille bottiglie ma di quelle giuste. Ma se ve lo descrivessi ora, con la sua sboccatura recente che risale al luglio di quest’anno, e con le mie “impressioni di settembre”, cosa mi resterà da scrivere poi di San Cristoforo, ottimo récoltant manipulant franciacortino quando la riserva uscirà sul mercato?
Azienda Agricola San Cristoforo Via Villanuova 2 Erbusco BS tel. 030 7760482 e-mail info@agricola-sancristoforo.it – sancristoforo.d@libero.it Sito Internet http://www.sancristoforo.eu/