Dove sta scritto che per bere un Rosé con le bollicine si debba rischiare di imbattersi per forza, anche in una zona che su questa tipologia va dimostrando la propria nobilitate e vocazione, parlo della Franciacorta , in vini furbetti, scopertamente proseccheggianti e morbidoni, dai colori sospetti, dai profumi di confetto e fragola (magari all’aroma sintetico) e dal gusto privo di nerbo tanto è stupidamente piacione e molle? In verità non sta scritto da nessuna parte e sono certo che i responsabili di questa sciocca tendenza, che non fa altro che cavalcare una moda e nel modo più insensato e senza futuro, presto si accorgeranno che questo modo di intendere il Franciacorta Rosé non paga. Pertanto, cari appassionati di metodo classico franciacortini che amate, come me, la tipologia del Rosé e non vi accontentate di vini senza spina dorsale, guardatevi in giro che, basta cercarli, di Rosé buoni ce ne sono. Quello di cui intendo parlarvi oggi è il classico esempio di un Rosé che contraddice completamente le mie convinzioni, ovvero che l’attuale disciplinare del Rosé che fissa solamente nel 25% la percentuale minima di Pinot nero richiesto nella cuvée non vada bene e venga rivisto (ovviamente non appena il numero di ettari di Pinot nero, che attualmente credo sia intorno ai 500, crescerà e si individueranno, secondo quell’ottimo lavoro di zonazione realizzato vari anni orsono e rimasto un po’ lettera morta, le zone più vocate per questo vitigno), e portato ad almeno un cinquanta per cento. Ho già scritto più volte che i Franciacorta Rosé che amo vedono il grande vitigno borgognone protagonista e non comprimario, eppure eccomi a proporvi, e garantirvi , un Franciacorta Rosé nella cui cuvée il Pinot nero non supera il 30 per cento contro un 60% di Chardonnay ed un 10% di Pinot bianco. Atteggiamento contraddittorio il mio? Apparentemente, perché al mio discorso generale, che confermo, possono esserci delle eccezioni, legate soprattutto al nome di chi produce questi Rosé che non vedono il Pinot nero come azionista di maggioranza, al luogo (o meglio, ai terroir) dove vengono prodotti, e alla storia e alla filosofia di chi li produce. Perché nei posti giusti sono persuaso che le persone giuste e capaci siano in grado di produrre Rosé, di stile molto peculiare, di forte personalità. Lontani anni luce dal modello caricaturale di Rosé di cui parlavo aprendo questo articolo. Un esempio di questi produttori che si applicano al Rosé senza scorciatoie, cercando di far emergere su questa tipologia soprattutto la forza e la verità/unicità del terroir dove hanno i loro vigneti, è sicuramente l’azienda agricola Faccoli di Coccaglio posta ai piedi del Monte Orfano , il più antico della Franciacorta, composto di ciotoli, argilla rossa e calcare, che si traducono in profonde note minerali, terra da vini rossi, di struttura: nelle bollicine si esprime corpo e sapore. Secondo i Faccoli “le nostre bolle non sarebbero come sono, senza questa terra” e il Rosé, che non hanno aspettato che diventasse una moda, visto che lo producono dal lontano 1984, non deve avere “vinosità” nella bolla e dev’essere secco, rigoroso, croccante e pieno di energia come gli altri Franciacorta prodotti. Tra cui, ricordiamo, non figura il Satèn, al quale i fratelli Faccoli, Gian Maria e Claudio hanno rinunciato non essendo nelle loro corde. Di Rosé producono oggi 11-12 mila bottiglie anche se potrebbero produrne di più vista la richiesta, ma loro preferiscono farne il numero giusto senza farsi prendere la mano dalla moda del momento, animati dall’intento di unire la finezza e la struttura dell’uvaggio alla potenza del territorio. Negli anni è aumentata la percentuale di pinot nero nell’uvaggio anche se non credo che visti i numeri dell’azienda, 4,5 ettari a vigneto e due in affitto, 4 ettari a Chardonnay, 1,5 la parte più vecchia a Pinot bianco un ettaro a Pinot nero, e una produzione che si aggira (e non intende andare oltre) intorno alle 50 mila bottiglie, esclusivamente Franciacorta Docg, potrà diventare maggioritario. Chi siano i Faccoli è presto detto, degli autentici vignerons e récoltant manipulant franciacortini, produttori di quello che sarebbe diventato Franciacorta Docg dal 1979 e maggiori notizie su di loro potrete trovarle leggendo questo recente articolo dove ho celebrato i loro Extra Brut e Dosaggio Zero. Come ho già scritto, i loro Franciacorta sono agli antipodi del modello di bollicina accattivante e un po’ ruffiana che mette tutti d’accordo: o piacciono, e soprattutto agli appassionati più consapevoli ed esigenti piacciono molto, senza se e senza ma, o lasciano un po’ freddi. Soprattutto i bevitori meno esperti che vorrebbero bolle più rassicuranti e meno impegnative. A me piacciono e di molto e non c’è Franciacorta nella loro gamma che non apprezzi e che quando lo stappo non mi faccia venire voglia di berlo e di andare avanti, specie se in compagnia, a vuotare gioiosamente la bottiglia. Discorso che vale per questo Franciacorta Rosé non millesimato, sei grammi di zucchero litro, sboccatura primo semestre 2011, 24 mesi di affinamento sui lieviti, colore rosa salmone scarico, sangue di piccione, dal perlage vivacissimo, pimpante, scoppiettante nel bicchiere, che preferire ovviamente alla flûte, dal naso salato, elegante, vivo, di bella fragranza e sapida freschezza, appena fruttato, con una leggera nota di fragoline di bosco, e con leggeri accenni floreali, ma soprattutto salati e petrosi. Bocca succosa il giusto, senza sconfinarle nell’eccessivamente fruttato, nel vinoso o nel banalmente dolce, ben secca, di grande energia ed integrità, vitale, di bella continuità e spiccato dinamismo, gusto molto saporito e sostenuto ricco di nerbo, con coda lunga nervosa e ricca di sale, grande equilibrio e soprattutto freschezza. Un Franciacorta Rosé che potrete proporre, con grande successo, come aperitivo, e poi gustare su antipasti e carni bianche, su primi piatti a base di pesce e verdure, e poi continuare a bere, senza mai stancarvi, a tutto pasto. Ecco la Franciacorta in Rosé su cui puntare senza esitazioni!
Azienda agricola Faccoli via Cava 7 Coccaglio BS tel. 030 7722761 sito Internet http://www.faccolifranciacorta.it e-mail aziendafaccoli@libero.it