Quando si traccia una storia della Franciacorta, accanto ai soliti nomi ci si dimentica spesso di citare una famiglia e un’azienda la cui presenza in zona risale a secolo orsono e che almeno dal 1875 opera nel settore vitivinicolo. Sto parlando dei Barboglio de Gaioncelli , che hanno origini antichissime, con il capostipite, tale Alghisio de Alghisi, uomo d’arme bergamasco originario della Valseriana, che alla fine del 1200 si stabilì a Lovere mentre i successori si spostarono sul bresciano nei primi anni del 1400, acquistando immobili in Franciacorta a Timoline, Clusane ed Iseo; il 6 dicembre 1434 furono nominati cittadini bresciani. I Barboglio, che acquisirono il suffisso De’ Gaioncelli dal XV secolo, cominciarono a produrre vino in un antico palazzo familiare nella località Colombare che oggi è frazione di Cortefranca e vantano il primato di essere stati tra i primi ad imbottigliare vini in zona. La famiglia, dopo la morte di Carlo Claro Barboglio, oggi si é estinta e da vent’anni e più la conduzione dell’azienda è passata al nipote acquisito Carlo Costa, che oggi è affiancato dal figlio Andrea, che è enologo. La superficie aziendale comprende 30 ettari vitati, di cui circa 26 sono impiantati con vitigni a bacca bianca quali chardonnay e pinot bianco, destinati sia alla vinificazione del Curtefranca bianco DOC, sia all’ elaborazione di basi Franciacorta da cui si otterranno le diverse tipologie di Franciacorta Docg : Brut, Extra Dry, Satèn ed i più recenti “Claro” Dosaggio zero millesimato ed il Rosé “Donna Alberta”. I quattro ettari restanti presentano una selezione clonale di vitigni a bacca rossa : Cabernet Franc, Merlot, Barbera ed il Nebbiolo destinati alla produzione del Curtefranca rosso DOC e del Curtefranca Riserva “Breda”, lodevolmente prodotti all’antica con una quota di quelle uve rosse piemontesi storicamente presenti nel disciplinare dell’ex Franciacorta rosso Doc e ogi praticamente scomparse. L’ affinamento in bottiglia delle basi Franciacorta è di almeno 24 mesi per i prodotti base e raggiunge i 45/60 mesi per i Millesimati e parte del vino bianco e parte di quello rosso subiscono un affinamento in legni di rovere di 225 litri di capienza e vengono successivamente usati per i tagli delle diverse partite. Reso il doveroso omaggio alla storia dell’azienda, che dal 2010, sempre presso il palazzo Barboglio, accoglie un ristorante , voglio parlare di un Franciacorta dei Barboglio De Gaioncelli che mi ha decisamente convinto, e che ha l’unico difetto di essere prodotto in un quantitativo di bottiglie piuttosto limitato (poco più di 3000) rispetto al Brut, al Satèn e all’Extra Dry, il Rosé, non millesimato, Donna Alberta , una cuvée composta per un 60% da Pinot nero e da un 40% di Chardonnay provenienti dal vigneto Casella Alta, da cui arrivano basi che vengono affinate sia in acciaio che in legno e che si affina 28 mesi sui lieviti. Un campione con sboccatura dichiarata in retroetichetta risalente al marzo 2011 che mi è piaciuto con il suo colore salmone scarico brillante di media intensità, perlage vivo, naso molto elegante, sapido, affilato e ben preciso nella sua definizione aromatica con una certa petrosità minerale, gusto equilibrato moderatamente fruttato, non di grande ampiezza ma con bel sale che dà nerbo al vino e bella lunghezza, molto fresco e vivo sul palato con una vinosità accentuata e una buona persistenza. Un Rosè di grande piacevolezza, che potrete servire come stuzzicante aperitivo o meglio ancora portare a tavola e proporre su una vasta gamma di preparazioni, a base di pesce ovviamente, ma anche di verdure e carni bianche.
Barboglio De Gaioncelli Via Nazario Sauro frazione Colombaro Cortefranca BS Tel. 030 9826831 e-mail info@barbogliodegaioncelli.it Sito Internet http://www.barbogliodegaioncelli.it/