Aperto a Constantia il primo wine bar dedicato ai Méthode Cap Classique
Eccellente esempio, in arrivo non da Reims o Epernay ma dal Sud Africa , di promozione, non a parole ma nei fatti, di quella particolare tipologia di vini che sono i metodo classico prodotti con la tecnica, storicamente champenoise , della rifermentazione in bottiglia. Come si legge sul sito Internet britannico The Drink Business , e poi sul wine blog Fine wine and the city , nella città di Constantia è nato il primo wine bar interamente dedicato a sparkling wines e più esattamente agli sparkling della celebre e storica azienda Graham Beck , creata dall’omonimo grande uomo d’affari scomparso nel luglio 2010. Inserito all’interno dello spettacoloso complesso degli Steenberg Vineyards , acquistato da Graham Beck nel 2005, il wine bar Gorgeous è il primo del suo genere a nascere in terra sudafricana, e propone, con un’apertura sette giorni alla settimana, dalle 11 alle 22, esclusivamente l’intera gamma dei “Graham Beck Wines’ award winning Méthode Cap Classique ”, ovvero Brut NV, Rosé NV, Demi sec NV, Vintage blanc de blancs, Vintage rosé ed il Cap Classique portabandiera, la Cuvée Clive, proposti a bicchiere e a bottiglia, a prezzi lodevolmente molto bassi varianti da un minimo di 40 Rand (4 euro) per una flûte, a 200 Rand (20 euro) per una bottiglia. Per tutti gli Sparkling wines Graham Beck, azienda che fa parte, come praticamente tutte le aziende produttrici di sparkling wines sudafricani, o meglio, di Méthode Cap Classique , alla Cap Classique Producers Association , fondata nel 1992 per promuovere i méthode champenoise sudafricani prodotti ormai da un folto gruppo di aziende , lo staff di cucina, guidata dall’Executive Chef Garth Almazan sono stati studiati abbinamenti mirati, e una serie di antipasti, stuzzichini, appetizer e veri e propri piatti, che esaltano le caratteristiche dei vini. E fanno emergere la possibilità di un metodo classico di qualità di essere apprezzato e gustato non solo come aperitivo ma a tutto pasto. Il tutto in un ambiente molto elegante dove spiccano creazioni di Vivienne Westwood e Tom Dixon , e dove gli ospiti possono prendere confidenza e conoscere meglio i Cap Classique e gustarne tutte le sfumature. Questo accade, per iniziativa di una super intraprendente (ricca di mezzi ma soprattutto di idee) winery, in Sud Africa.
Domanda oziosa, perché non pensare a realizzare qualcosa di simile anche in Italia? E visto che giustamente ci si lamenta che quello della destagionalizzazione dei consumi di metodo classico è uno scoglio ancora largamente da superare e che per molti appassionati di vino gli eccellenti champenois prodotti in Italia continuano ad essere vini da stappare solo nelle grandi occasioni di festa (e magari da abbinare, clamorosamente sbagliando, a dolci e dessert…), perché non pensare, in una logica di progressiva conquista dei consumatori in città chiave come possono essere Milano e Roma, alla creazione di Franciacorta Docg o TrentoDoc point? In altre parole di wine bar tematici , dedicati non come nel caso del Gorgeous di Constantia ai prodotti di una sola azienda, ma a vini di un gruppo di produttori di buona volontà e dalle menti illuminate che accettino di fare sistema e di lavorare insieme, alle bollicine nobili di questi che sono e restano i metodo classico a denominazione d’origine di riferimento in Italia. Uomini di marketing, addetti alla promozione dei due Consorzi/Istituti, provate a pensare se questa non sia solo un’idea balzana o un qualcosa di cui studiare seriamente la fattibilità…