Alzi la mano chi pensa che in Italia ci fosse bisogno, con tante che già ce ne sono, di un’altra guida dei vini. Non vedo mani alzate… Eppure in libreria nonostante questa sorta di inflazione di baedeker enologici, e un mercato non particolarmente fiorente, arrivano sempre nuovi volumi che hanno le caratteristiche e si definiscono come “guide enologiche”. Nonostante queste premesse voglio ugualmente segnalare, nonostante compia l’errore strategico e comunicazionale di definirsi “guida”, un corposo volume (575 pagine) pubblicato dalla casa editrice Gribaudo, che si presenta con il titolo di Grandi vini di piccole cantine . Sottotitolo “oltre 400 etichette di qualità alla portata di tutti: un viaggio tra le terre, gli uomini, i piaceri del vino ”. Autori del volume, che si avvale delle belle fotografie di Francesco Orini, sono il sommelier ravennate, attivo presso Il luogo di Aimo e Nadia a Milano, Federico Graziani e il giornalista parmigiano Marco Pozzali (Gribaudo editore 575 pagine 19,90 euro). Perché segnalo, qui su Lemillebolleblog, questo volume? Per complimentarmi con gli autori che hanno avuto l’intelligenza, la forza e la personalità di proporre una loro autentica ricerca e di non inserire nella loro eno-antologia i soliti noti che non mancano mai su tutte le altre guide. Certo, nella sezione iniziale denominata “I grandi classici” non mancano due nomi notissimi del panorama del metodo classico come Cà del Bosco Franciacorta Dosage Zero Millesimato e Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, ma chi vorrebbe mai contestare, data la qualità indiscutibile di questi due “monumenti”, questo inserimento? Personali, originali e magari un filo “snob” i due autori dimostrano di esserlo in ogni scelta, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dispensando suggerimenti di un sacco di vini e di cantine poco note (o spesso del tutto sconosciute per le varie guide). Ogni vino destinatario di una scheda descrittiva dettagliata, con cenni sull’azienda, note di degustazione, prezzo, annate suggerite, e tutti gli elementi utili per capire di che vino si tratti e perché sia stato selezionato. Venendo alla categoria vini metodo classico o Charmat provate a leggervi l’elenco dei vini che hanno selezionato (e magari pensate parallelamente ai soliti noti che invece qui non trovate):
Lombardia
Al Rocol Franciacorta Brut millesimato Cà del Luf La Boscaiola Franciacorta Brut Bosio Franciacorta Brut Camossi Franciacorta Extra Brut Rosé Cola Battista Franciacorta Satèn Colline della Stella Franciacorta Dosaggio Zero Faccoli Franciacorta Dosaggio Zero Enrico Gatti Franciacorta Satèn Monte Delma Franciacorta Rosé Il Pendio Franciacorta Brut Brusato Ronco Calino Franciacorta Brut Millesimato San Cristoforo Franciacorta millesimato Tenuta Quadra Franciacorta Rosé Vigna Dorata Franciacorta Brut Casa Caterina Brut Cremant
Trentino Alto Adige
Dorigati Trento Doc Brut riserva Methius Haderburg Pas Dosé Azienda del Revi Revi Brut Trento Doc millesimato Schuster Metodo classico Brut Sallent
Veneto
Althe’a Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Borgo Antico Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Fasol Menin Cama Brut Prosecco Superiore Silvano Follador Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Frozza Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Rive di Colbertaldo Scandolera Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Costa d’Oro Toffoli Prosecco Superiore Brut Rive di Refrontolo Zucchetto Prosecco Superiore di Cartizze Dry
Emilia Romagna
Bellei Lambrusco di Sorbara Rifermentazione ancestrale Podere Pradarolo Vej Bianco Antico 270 metodo classico
Puglia
D’Araprì Riserva Nobile (Bombino bianco)
Insomma, è o non è una selezione che vale la pena di prendere in considerazione?