Era da qualche tempo che non segnalavo più su questo blog la proposta di qualche Prosecco , Docg o Doc poco importa, a prezzi stracciatissimi in qualche canale della GDO. Non l’ho fatto non perché non mi fosse possibile pescarne qualcuno, ma perché semplicemente cercarlo (e trovarlo) mi sembrava una sorta di “accanimento terapeutico”. Ora però, di fronte ad un’offerta, proposta dal 25 ottobre al 7 novembre , da uno dei canali più importanti della Grande Distribuzione italiana, Esselunga , una promozione presentata in questi termini, “uno lo paghi, l’altro è gratis ”, pensando alle migliaia di ettari vitati e destinati a Prosecco Doc, in Veneto e Friuli Venezia Giulia (direi molto più precisamente Friuli, visto che nell’area di Prosecco, in provincia di Trieste, continua a non essere permesso di piantare un solo ettaro di Glera ), al trionfalismo un po’ becero e provinciale di chi parla di Prosecco come di una grande macchina da guerra che sta per stritolare lo Champagne e ogni altra spumantistica concorrenza, non posso far finta di niente. E lanciare il solito, inutile, lo so bene, segnale d’allarme. Perché se il vedere proposte sullo scaffale due bottiglie di Prosecco Doc della Cantina Trevigiana a 5,79 euro complessivi (uno + uno gratis) può essere salutato come un segnale di salute e non invece un segnale preoccupante di sovrapproduzione, allora vuol dire che di vino e del mercato del vino io in oltre 25 anni di attività come cronista enoico non ho (ancora) capito un tubo. So bene che la stessa offerta propone con le identiche, non esaltanti, modalità, anche due bottiglie di Chianti Docg Otto Santi a soli 4,29 euro e due Soave Nibai di Cesari a 5,75, ma nessuno si sogna di celebrare la situazione di queste due grandissime Docg venete e toscane come accade con il Prosecco. Una cosa è certa: con la produzione in aumento di Prosecco a denominazione semplice o garantita, di proposte a prezzi tanto stracciati ne vedremo ancora, soprattutto da qui al Natale e alla fine dell’anno. E non c’è proprio da rallegrarsi per questo modo di (s)vendere i vini…