Il titolo Bollicineterapia , peraltro molto simpatico e pienamente azzeccato dal punto di vista editoriale, con ogni probabilità non piacerà a tutti. Sicuramente non al Presidente del Consorzio vini Franciacorta Maurizio Zanella, di cui è nota la refrattarietà a vedere definire riduttivamente “bollicine” (o peggio ancora “spumanti”) le bottiglie dei metodo classico prodotti nella rampante zona vinicola bresciana in cui opera. Però, considerando anche il taglio del volume, opera di esordio della simpatica sommelier Chiara Giovoni , che di recente ha ricevuto l’ambito riconoscimento di Ambasciatrice italiana dello Champagne e che si è classificata al secondo posto nella finale per il titolo europeo , e la personalità di Chiara, che è persona allegra e scanzonata cui piace moltissimo scherzare (oltre a fare tremendamente sul serio, da vera professionista, quando ad esempio scrive di Champagne e altri vini nel suo spazio sul sito Internet del Cucchiaio d’argento ) credo che questo titolo simpatico, corredato da un sottotitolo che recita “la via frizzante alla felicità ”, sia perfettamente azzeccato. Ha molti pregi questo libretto agile di circa 180 pagine (Salani Editore prezzo modico di 11 euro – che diventano 7,99 ordinandolo on line tramite Amazon ) che può contare anche su un blog di sostegno e presentazione . Si legge piacevolmente, conta su una prosa briosa e sciolta, su un linguaggio accessibile anche da parte dei non addetti ai lavori e degli eno-impallinati, è articolato e organizzato in diverse sezioni che vanno da quelle tecniche, la “teoria di base” dove si spiega cosa siano gli “spumanti” (tu quoque Chiara li chiami così?), quali le tecniche di produzione, ben distinte e diverse, degli Charmat e dei metodo classico, e poi le regole di servizio dei vini, i consigli su come degustarli, sino alla parte storica relativa al vino che domina un po’ in tutto il libro, lo Champagne. Di cui vengono raccontati personaggi, curiosità, aneddoti sfiziosi, il percorso compiuto che l’ha portato a diventare un “eno-mito” . C’è poi anche una parte frivola, almeno per me che non credo in queste cose, razionalista e scettico come sono, ovvero un excursus sui rapporti tra astrologia cinese e bollicine, con l’indicazione per ogni segno zodiacale, dal topo al gallo al cinghiale, del tipo di bollicina più adatta. E una sempre di stampo allegro e scanzonato relativo alle “bollicine al cinema”, alla citazione soprattutto degli Champagne nei film, e una relativa agli aforismi dello Champagne, da quella meravigliosa di Lily Bollinger, ”J’en bois quand je suis heureuse et quand je suis triste. Parfois j’en bois quand je suis seule. Si j’ai de la compagnie j’estime que c’est mon devoir. Si je n’ai pas faim je joue avec, et j’en bois quand je suis affamée. Sinon, je n’y touche jamais, sauf si j’ai soif ” a quella di Charles Maurice principe di Talleyrand-Périgord, secondo il quale “Le Champagne est le vin de la civilisation “. Sino a Balzac secondo il quale « les grandes histoires d’Amour commencent avec du Champagne et terminent avec des tisanes »… Molto bella e ben scritta la sezione, al femminile, dedicata a ritratti brevi di Signore dello Champagne e delle “bollicine“, soprattutto metodo classico, italiane. Una cospicua sezione del libro è poi dedicata e troverà sicuramente molti estimatori, che magari concordano con Filippo Duca di Edimburgo quando sostiene che “lo Champagne con il succo d’arancia è un gran drink. L’arancia migliora lo Champagne. Lo Champagne migliora decisamente l’arancia”. Personalmente adoro succo d’arancia e Champagne, ma non mi sogno certo di mischiarli… La seconda parte del libro, quella da pagina 114 in avanti, è quella che apprezzo di più e che a mio avviso mette maggiormente in rilievo le qualità professionali, da sommelier e da wine writer, di Chiara, che in questa intervista che le avevo fatto altrove , nell’agosto del 2011, aveva dimostrato di avere le idee chiare e di saperle esprimere adeguatamente. Dapprima la sezione “le bollicine a tavola. Dagli abbinamenti alle ricette, d’autore, con le bollicine”, quindi la sezione “bollicine per sognare” dove Chiara Giovoni propone “undici racconti di undici Champagne indimenticabili”, tracciando di ognuno un bel ritratto, redatto con sensibilità e stile narrativo personale. E poi ancora Champagne, altrimenti non ne sarebbe l’Ambasciatrice, con le “degustazioni tridimensionali”, ovvero 15 méthode champenoise transalpini ben raccontati e con tanto di abbinamento ideale a tavola, redatto con fantasia, e colonna sonora, da Frank Sinatra ai Beatles da Barbra Streisand ai Depeche Mode ad Edith Piaf, Sade e Charles Trenet (complimenti per le scelte musicali eterogene ma mai banali). Chiudono il libro una serie di assaggi “lungo lo stivale” di “bollicine tricolori” scelte tra zone vinicole e tipologie diverse, forse la sezione meno sviluppata e un po’ più sacrificata nelle dimensioni, all’interno della quale le scelte sono un po’ meno imprevedibili, visto che comprendono classici quali il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi o il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, accanto a scelte personali quali il Rosé metodo classico Nostra Signora della Neve di Milena e Aldo Vajra. Questo piccolo neo a parte, il libro merita assolutamente di essere acquistato, letto e regalato, anche per Natale, perché no, accompagnato ad una bolla bottiglia, ai bollicine-fan. E’ brioso, divertente, ricco di intuizioni e definizioni folgoranti aliene da eccessi e ripetitività di linguaggio sommelieriano, si fa leggere e fornisce consigli utili per gli acquisti e per saperne di più su questa variegata tipologia di vini. Ha ragione Chiara Giovoni, bere (in piacevole compagnia, ça va sans dire …) un buon Champagne, e aggiungo io ottimi Franciacorta, Trento, Oltrepò Pavese, Alta Langa (per gli amanti del genere aggiungo anche Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore) è un’ottima terapia, una “bollicineterapia” non tanto per essere felici, che ai giorni nostri è un’impresa ardua, ma per vivere attimi di leggerezza, spensieratezza e gioia di vivere. E scusate se è poco…
P.S.
Alla luce di quanto ho scritto nel mio post di ieri su Vino al vino , penso che Chiara farebbe bene, e non solo come pensiero natalizio, ad inviare copia del suo libro al presidente dell’Associazione di cui fa parte. Un ripasso, su “bollicine” e denominazioni e tipologie varie, urge
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Attenzione! … non dimenticate di leggere anche Vino al vino
http://www.vinoalvino.org/