Penso sia interessante anche per i lettori italiani e non solo quelli polacchi del blog Winicjatywa per cui é stato scritto e dove é stato pubblicato – potete leggerlo qui – lunedì 28, dare un’occhiata a queste rapide riflessioni sul tema Prosecco. Sulle differenze, straordinarie, che esistono tra lo storico Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg o Prosecco Superiore (denominazione al cui interno non é tutto oro quello che luccica) ed il Prosecco Doc della denominazione inter-regionale che comprende Veneto e Friuli Venezia Giulia. Differenze sostanziali di cui il consumatore dovrebbe tenere debita considerazione…
Anche in Polonia, come mi hanno raccontato alcuni amici importatori, il Prosecco sta incontrando un crescente successo. Ha un nome semplice, facile da pronunciare e ricordare, costa poco, è disponibile in grandi quantità e viene proposto da un numero crescente di produttori, ed è un vino che oggettivamente è facile da capire. Ha un gusto molto appealing , leggermente dolce (pardon, “abboccato ” come diciamo in Italia) e senza particolari pretese. Non so se otterrà il successo che ha incontrato in Germania, nel Regno Unito, negli States (successo legato alla crisi economica in corso, che premia i vini non costosi e un po’ cheap) ma è destinato a diventare sempre più popolare anche da voi. Per questo, cari amici del vino polacchi, voglio dirvi attenzione, perché c’è Prosecco e Prosecco! Il nome è lo stesso, ma c’è una sostanziale differenza tra il Prosecco prodotto nella zona storica in provincia di Treviso, che porta il nome di Conegliano Valdobbiadene o Prosecco Superiore Docg (discorso che vale anche per il Prosecco, sempre Docg, di Asolo), ed il Prosecco Doc. Il primo vede un legame storico tra la zona di produzione ed il vitigno Prosecco, che oggi è stato ribattezzato Glera ma sempre uva Prosecco è, e l’esistenza di precisi terroir e addirittura cru, non solo il Cartizze, che indica una microarea, ma ad esempio il Crede ed il Vigneti dal Fol di Bisol. Il secondo riguarda una zona di produzione vastissima, quella riferita alla Doc che comprende due regioni, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, e intere province che producono vini, ma che non hanno alcuna tradizione storica nella produzione di vini “spumanti” ottenuti dalla vinificazione dell’uva Prosecco. O Glera come la si vuole chiamare. Questa nuova grande Doc, fortemente voluta dagli industriali del vino, produttori come Zonin, ma non solo, ha portato a piantare un sacco di ettari di vigneti di Glera in zone dove il Prosecco era totalmente assente e sconosciuto. Mi riferisco in particolare al Friuli, che è conosciuto e apprezzato nel mondo per i suoi straordinari vini bianchi, da vitigni autoctoni come la Ribolla gialla, il Tocai friulano, la Malvasia Istriana, o internazionali come Sauvignon. Ma dove nessuno sino a pochi anni fa si sognava di produrre “spumanti”. Tanto più utilizzando l’uva Glera. C’era una piccolissima presenza di queste uve, ma quasi inesistente, solo in provincia di Trieste, nell’area del Carso che noi conosciamo e apprezziamo per la sua Vitovska ed il Terrano rosso, in quel borgo denominato Prosecco, che è servito come “cavallo di Troia” per fare diventare Prosecco non più solo il nome di un vitigno ma una denominazione geografica. Ma nessuno conosceva o aveva mai bevuto “spumanti” Prosecco provenienti da questa zona! Ecco perché di fronte ad una bottiglia che porta il nome di Prosecco vi invito a fare attenzione. Se volete davvero bere un vino che ha una storia e un’identità precisa e rappresenta un territorio, una tradizione produttiva, un’identità e non una semplice e un po’ furba operazione commerciale, che punta a fare del Prosecco un prodotto di largo consumo a basso prezzo e una wine commodity, vi invito, basta assaggiare e confrontare i vini per capire, a puntare sul Prosecco Superiore Docg targato Conegliano Valdobbiadene. Costa di più dell’altro Prosecco Doc, ma è tutto un altro bere, credetemi!
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Attenzione! non dimenticate di leggere anche Vino al vino
http://www.vinoalvino.org/
una cosa mi pare certa da qui al prossimo 24-25 febbraio: occorre Fare per Fermare il declino !