Premetto subito che quella che seguirà vuol essere ed è esclusivamente una battuta. Pertanto prego iperciliosi e trinariuciuti dall’indignazione colpo in canna di prendersi una bella camomilla e di stare tranquilli. Sto scherzando.
E’ notorio, per chi segue questo blog, che il sottoscritto non sia precisamente un fan del Prosecco (Doc o Docg poco cambia). Lo sanno tutti e lo sa anche il Consorzio del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, ovvero il Consorzio del Prosecco storico, quello Docg.
Bene, cosa mi è accaduto in questi giorni? Mi è successo di fare degli inattesi, simpatici incontri. Dapprima mi sono imbattuto a Verona, in occasione dell’Anteprima Amarone della Valpolicella, nel sempre elegantissimo e azzimato direttore del Consorzio del Prosecco Docg, Giancarlo Vettorello, che, papillon in resta, mi ha invitato a farmi vedere, cosa che non faccio da anni, nella Marca Trevigiana. Di trovare qualche giornata da dedicare ad una visita alla zona di produzione del Prosecco Superiore. Magari in occasione dell’edizione 2013, che si svolgerà il prossimo 19 maggio, di Vino in Villa, la grande vetrina delle “bollicine” trevisane.
Ho preso nota dell’invito, sebbene abbia pensato che, con ogni probabilità, mi sarà difficile accettare, visto che giusto il 17 rientrerò a casa dopo cinque giorni trascorsi nelle sacre Langhe del Barolo e del Barbaresco e del Roero, per le degustazioni di Nebbiolo Prima.
Poi, come ho scritto qui, lunedì 11 sono andato a Milano per Identità golose e nello spazio, molto poverello, del Milano FOOD&WINE Festival, mi sono imbattuto negli occhi azzurri di Silvia Baratta fondatrice e amministratrice di Gheusis comunicazione, nonché addetta stampa e comunicazione del Consorzio del Prosecco Docg.
Cosa mi ha detto la bella Silvia? Dimostrando una perfetta sintonia con Vettorello mi ha invitato a tornare a visitare la zona storica del Prosecco e a partecipare, indovinate a cosa?, a Vino in Villa. A questo punto, visto che a chiedermelo è stata nientemeno che la Baratta (come si fa a deluderla?) ho cominciato a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di andarci.
Ma qualche notte fa, improvvisamente, mi ha colto un dubbio atroce. Vuoi vedere che il cortese invito fattomi a colpi di sorriso cela un risvolto insidioso? Non dico che i prosecchisti storici vogliano approfittare della mia presenza in loco per farmi sparire nottetempo, durante una visita in cantina, in un serbatoio d’acciaio, ovviamente di Prosecco. Ma forse hanno pensato ad una forma più sottile di vendetta.
Sapendo che al mio palato di “metodoclassicista”, di “champagnista-franciacortista-trentodoccaro-altolanghetto”, i loro Charmat base Glera sono un po’ duri da digerire, hanno pensato bene di invitarmi ad una due giorni dove mi troverei giocoforza a dover spararmi giù decine di Conegliano Valdobbiadene spumante, frizzante, extra dry, nonché qualche Cartizze. Pratica che potrebbe, alla fine, risultare esiziale.
Non è dunque una vendetta raffinatissima e luciferina e un Prosecco un po’ “al veleno” che progettano, con rara perfidia, di riservarmi?
PER LA VERSIONE IN INGLESE LEGGETE QUI
___________________________________________________________
Attenzione!
non dimenticate di leggere anche Vino al vino
http://www.vinoalvino.org/
una cosa mi pare certa da qui al prossimo 24-25 febbraio: occorre Fare per Fermare il declino!