Credo che questo particolare periodo dell’anno dove é il freddo umido, da pioggia a livelli quasi record, a dominare, sia particolarmente adatto, volendo bere d’inverno, come è giusto fare, perché il loro gusto è unico, “bollicine”, per puntare sui metodo classico dell’Oltrepò Pavese . Perché basati come sono sull’uva rossa Pinot nero non scontano, con la stagione fredda, quel deficit di… freschezza che tende a penalizzarli, rispetto ai vini base Chardonnay trentini e franciacortini, quando fuori fa caldo e bevendo si preferiscono vini che abbiano dinamismo, nerbo ed un potere rinfrescante.
Penso che sia il momento adatto perché la struttura di questi vini è tale da consigliarne l’abbinamento anche sui piatti che vanno per la maggiore mentre fuori il sole è un ricordo ed un bel maglione caldo è invece un must.
Lo so bene che questa scelta potrà apparire contraddittoria, considerato che più volte ho imputato ai Pinot nero in purezza oltrepadani una certa “gnuccaggine ” e pesantezza, una monodimensionalità che li rende spesso, al mio palato, meno appealing dei concorrenti.
Però, come ho già scritto, proponendovi anche “champenoise” O.P. 100% Pinot nero, c’è vino e vino e sapendo scegliere anche nella terra della Bonarda si posso “pescare” vini ben fatti.
Per gli amanti della tradizione pinotnereggiante oltrepadana ho scelto un vino solido e ben fatto, senza fronzoli, inserito nella speciale linea Berté Cordini (selezione di uve e di vigneti) di una grande cantina di Broni, attiva da fine Ottocento, Francesco Montagna . Azienda dove opera, con risultati da seguire, il giovane enologo Matteo Berté, che ha fatto esperienza in Toscana e nel Nuovo Mondo prima di fare ritorno a casa e che rappresenta la dinastia più giovane di una famiglia che è proprietaria delle cantine dal 1974.
Come succede in molte grandi realtà oltrepadane la produzione (che non si capisce perché sia così vasta e ramificata) è stata distribuita su più marchi e in quello denominato Berté Cordini sono stati inseriti, dal 2006, tre metodo classico, uno denominato Cuvée della Casa, un Rosé e appunto, visto che abbiamo parlato di prodotti tradizionali, la Cuvée Tradizione , un Pinot nero in purezza non millesimato da uve provenienti da vigneti collinari allevati a spalliera e guyot su terreni calcarei argillosi, che si affina sui lieviti 24 mesi.
E’ una cuvée da abbinare non solo a primi piatti a base di pesce e da gustare sullo squisito salame oltrepadano, nonché su prosciutto e salumi vari, ma che si può tranquillamente accostare a carni bianche, perché ha la polpa, la tessitura per reggerne la struttura.
Colore paglierino brillante verdolino, perlage abbastanza fine e continuo, mostra un naso molto secco e deciso, con lieviti e crosta di pane in evidenza, fiori secchi e fieno, pompelmo e ananas. La bocca è ben secca, decisa, di buona espansione e peso, con una buona ampiezza sul palato, ed il vino convince per il suo equilibrio, una bella sapidità e un finale pulito e articolato, con una bella trama croccante.
Cantine Francesco Montagna via Cairoli 67 Broni tel. 0385 51028 sito Internet http://www.cantinemontagna.it/home.htm