Com’é andato il mercato del metodo classico trentino nel 2013 rispetto al 2012? Boh!
Ho già segnalato all’interno di questo post , la positiva novità rappresentata dalla pubblicazione on line di una rinnovata, piacevole edizione del sito Internet istituzionale del Trento Doc , decisamente migliore, più bello da vedersi e più facile da usarsi della precedente edizione che era stata lasciata invecchiare per anni.
C’è un unico neo in questa nuova versione, ovvero che ci si ostina a non voler comunicare i numeri esatti sulla produzione del metodo classico trentino, sull’andamento della produzione e del mercato nel 2013 rispetto al 2012.
I soli dati numerici che si trovano (magari ci sono, ben nascosti, e io non li so trovare) si limitano ad essere questi: “La superficie vitata trentina conta un totale di 10.000 ettari (il 2% in Italia) con una percentuale di uva base spumante dell’8% e una produzione totale annua di circa 8 milioni di bottiglie. Grandi cifre per un territorio piccolo come il nostro”.
Allora se la comunicazione sulla produzione, il mercato, l’export continua ad essere questa “non comunicazione”, vorremmo invitare i responsabili dell’Istituto Trento Doc e del Consorzio di tutela vini del Trentino (le cui pagine Web rappresentano un altro esempio di sito criptico e non comunicativo) a fare caso al tipo di politica di comunicazione sulle spedizioni di vini adottato dalla Champagne , dal Cava , e in Italia dal Prosecco Doc , dal Prosecco Docg , e dal Franciacorta Docg .
Queste zone di produzione non hanno avuto problemi a raccontare all’universo mondo come siano andate le cose nel 2013 rispetto al 2012 , anche se in alcuni casi, non parlo dei Prosecco, c’erano stati dei decrementi o dei sostanziali pareggi.
Per quale motivo in Trentino si limitano a dirci, en passant, che la produzione annua è “circa 8 milioni di bottiglie”, perché non pubblicano una bella tabella con i dati produttivi degli ultimi cinque anni, perché non ci fanno capire se la produzione e le vendite siano, anno per anno, in aumento, stabili, o in calo?
Quali fattori impediscono questa politica di trasparenza, chi sono i personaggi che preferiscono che quando si parla di numeri del Trento Doc si resti nel vago? E perché mai mantenere questo assurdo mistero?
Non chiediamo di sapere cantina per cantina quale sia la produzione (tanto meno il numero di bottiglie prodotte da aziende associate all’Istituto per aziende esterne all’Istituto stesso), ma almeno il numero totale per favore perché non comunicarlo e mantenerlo top secret ?