Ero convinto che la Cantina di Toblino , cooperativa fondata nel 1960 che si occupa di vinificare l’uva conferita da 560 soci attivi nelle zone collinari coltivate a vigneto del Vezzanese, della Valle di Cavedine, nonché nella zona di Calavino-Toblino, fosse specializzata nella produzione di vini a base dell’uva identitaria della zona, sto parlando della Valle dei Laghi , ovvero la Nosiola.
Uno sguardo al sito Internet però, dove stranamente non figura una parte introduttiva e storica sulla cantina, che ho invece trovato qui , ed in particolare alla sezione relativa ai vini prodotti , mi ha fatto scoprire che in questa struttura facente parte dell’universo Cavit , si produce veramente un po’ di tutto, non solo vini varietali tradizionali tipo Sauvignon, Pinot Grigio, Chardonnay, Müller Thurgau, oppure Cabernet e Merlot, e due rosati, da uve Lagrein e da uve Schiava, ed il prezioso Vino Santo, bensì cose un po’ più rare o particolari quali Kerner, Manzoni bianco, Rebo e altri incroci Rigotti, e persino il Goldtraminer (vitigno ottenuto nel 1947 dal ricercatore Rebo Rigotti per incrocio delle varietà Gewürztraminer e Trebbiano toscano e solo recentemente riscoperto dalla Cantina).
Poteva mancare in questa gamma onnicomprensiva un metodo classico, pardon, per chiamare le cose con il loro nome, un Trento Doc? Chardonnay in zona (come in tutto il resto del Trentino) non manca di certo e matura anche bene fornendo una materia prima di una certa finezza, e quindi a Toblino hanno pensato bene di utilizzarlo come base per un vino cui hanno dato il nome di Antares , che sarebbe una delle stelle più grandi conosciute, la più luminosa della costellazione dello Scorpione.
Del vino sulle pagine Web della cantina non ci viene raccontato molto; ci si limita a scrivere che è prodotto con Chardonnay in purezza da vigneti situati nelle zone collinari meglio esposte della Valle dei Laghi e che l’affinamento sui lieviti si protrae per 36 mesi, il che costituisce una garanzia di serietà visto che si tratta di una permanenza abbastanza lunga.
Il millesimato 2010, con sboccatura 2013, pur senza entusiasmarmi ha confermato le buone impressioni che qualche anno fa avevo avuto dal millesimato 2007, con il suo colore paglierino di media intensità e buona brillantezza, il perlage non molto espresso e un po’ da “cercare” nel bicchiere, naso un po’ aggressivo molto carbonico con prevalenza di note di lievito e crosta di pane su frutta bianca (mele), agrumi, ananas e fiori bianchi, con una leggera vena salata.
Al gusto, non di grande espressività, mostra una materia ricca, un frutto ben maturo, un bel sostegno acido e una certa persistenza ma anche se il nerbo non manca c’é una prevalenza di note dure e amare sul finale. Va bene il carattere, ma un filo di morbidezza e di cremosità in più, una maggiore dolcezza espressiva non sarebbero male…
Cantina di Toblino via Longa 1 Sarche di Calavino tel. 0461 564168 e-mail: info@toblino.it sito Internet www.toblino.it