Qualcuno vuole spiegarci perché possa accadere?
Non si può far finta di niente, nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. I lettori di Lemillebolleblog sono attenti e collaborativi e si fanno sentire. E ogni tanto, e queste segnalazioni-evidenze fanno terribilmente a cazzotti con l’immagine giustamente alta e ambiziosa che la zona vinicola bresciana della Franciacorta è riuscita a costruirsi in solo poco più di cinquant’anni di storia, mandano brevi note, corredate da fotografie come queste che pubblico oggi, che documentano l’insano costume – per il quale vorrei tanto capire a chi vada attribuita la colpa – di (s)vendere dei vini targati Franciacorta Docg , a prezzi terribilmente bassi. A prezzi ai quali non si trova (quasi) un Prosecco Doc di quelli da battaglia.
Due lettori, che ringrazio per la segnalazione, hanno documentato la presenza di un “Franciacorta DOCG che ho acquistato SOLO per curiosità in un supermercato della catena Famila, in provincia di Cremona, a 3,90 euro”. L’etichetta porta lo sconosciuto nome di Cella . E di un altro Franciacorta, con tanto di fascetta Docg, presso il Supermercato della catena Fratelli Lando a Gambarare (VE), targato Vigna del Sole venduto a 3,50 euro. In questo caso sappiamo che sarebbe stato prodotto a Cellatica (c’è il numero ICQR). E figura non se reale o di fantasia, il nome del distributore.
La domanda, che i consumatori, gli appassionati della e dei Franciacorta si pongono, si pongono è molto semplice: come è possibile che possano essere in commercio dei Franciacorta Docg, non degli “spumantini” qualsiasi, a dei prezzi tanto bassi, tanto ridicoli, tanto pericolosi per la credibilità, pienamente meritata, di quella che con il Trentino è sicuramente la capitale del metodo classico italiano?
Qualcuno vuole rispondere, farci capire, dare risposte a chi si ritrova sullo scaffale Franciacorta dal prezzo tanto squalificante?
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