La notiziola è curiosa e sfiziosa e non è certo di quelle che cambieranno le sorti della Champagne e del suo mercato, che potrebbe nella migliore delle ipotesi potrebbe ripetere, a fine 2014, i numeri del 2013, con una leggerissima crescita percentuale. E, vista l’aria che tira, ci sarebbe da… stappare Champagne.
Come si attendeva, anche lo Stato della Mongolia , dove nel 2013 sono state spedite nientemeno che 11600 bottiglie di Champagne (ma nel 2000 erano solo 13…) ha deciso di riconoscere l’appellation Champagne e s’impegna a varare misure apposite nell’eventualità di un utilizzo abusivo di questo antico e mitico Nome. Utilizzi spudorati che già avvenivano nel caso di generici vini… “spumanti” presentati abusivamente come Champagne.
Dopo l’analogo riconoscimento, da parte del Canada , di inizio anno, e i contatti ben avviati in corso con l’Australia, in attesa che finalmente anche gli Stati Uniti firmino questo accordo dettato da logica, buon senso e rispetto delle denominazioni, questo gentleman’s aggreement raggiunto con la Mongolia suona benaugurale.
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