Vado terribilmente di fretta e quindi vi risparmierò l’introduzione alla storia, al presente e al futuro di questa cantina franciacortina, rimandandovi a due precedenti articoli, dedicati al Brut e all’Extra Brut 2008 Boschedor dove ne ho cantato le lodi dicendo trattarsi di vini ben fatti e di azienda da tenere in seria considerazione.
Una piccola azienda, da poco più di 50 mila bottiglie prodotte, una cantina di Timoline di Corte Franca, Bosio , avviata da Luigi Bosio nel 1990, ma ufficialmente dotata di cantina autonoma giusto dieci anni fa, nel 2002, i cui venti ettari vitati si trovano tutti nel territorio di Corte Franca . Che non è proprio una zona, anzi un terroir, da buttar via, anzi.
Voglio invece parlarvi e caldamente suggerirvi, se volete trattarvi bene e regalarvi o regalare un Franciacorta con i fiocchi, un altro Franciacorta dei Bosio , che ho avuto il piacere di degustare in quella bellissima cornice che è stata la Mostra mercato dei vignaioli indipendenti della Fivi a Piacenza (qui un bellissimo racconto-riflessione di quell’ottimo palato e penna acuta che è Pierluigi “Pigi” Gorgoni ) e che ho trovato all’altezza della situazione.
Parlo del Brut millesimato 2008 , con sboccatura gennaio 2012 e 38 mesi di permanenza sui lieviti e solo 4 grammi di dosaggio zuccherino (non gli 8-9 di tanti Brut) che i Bosio hanno prodotto con una sapiente cuvée formata al 70% da Chardonnay e per il 30% da Pinot nero.
Un vino che a Piacenza ha furoreggiato e che anche il mio amico profesur Michele Antonio Fino , alias Cascina Melognis a Revello nel saluzzese (ne parleremo…) ha trovato buonissimo. E buono, boia fauss , lo è davvero, con il suo colore paglierino oro vivo e splendente, il perlage sottile e continuo, il naso vivo, salato, incisivo, nervoso, tutto agrumi, fiori secchi, un tocco di nocciola fresca, e l’attacco in bocca diretto e diritto, la bolla cremosa il giusto, la buona struttura, con ricchezza di sale e di sapore, una croccante piacevolezza e una persistenza lunga che ne agevola la beva. Insomma, proprio il genere di Franciacorta che mi piace! E a voi? Provatelo ordunque!
p.s. perdonate le foto, non proprio meravigliose, e soprattutto perdonate alla Fivi quelle orribili tovagliette verde Padania messe sui tavoli e presenti sotto bottiglie e bicchieri, che il prossimo anno, vero Matilde, Walter, Leonildo ?, non vogliamo vedere più a Piacenza
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Attenzione!: non dimenticate di leggere anche Vino al vino www.vinoalvino.org e il Cucchiaio d’argento !