Chi sia stato Marco De Bartoli , quale enorme, imprescindibile, straordinaria figura sia stata per il mondo del vino siciliano, per l’universo di quel vino magico e unico, quel patrimonio mondiale dell’umanità enoica che è il Marsala , e quale vuoto immenso, incolmabile abbia lasciato con la sua scomparsa, nel 2011 , a soli 66 anni, lo sanno anche i sassi.
Ma molti dimenticano che quell’uomo stupendo al quale Attilio Vinci ha dedicato un libro che vale la pena di cercare, di leggere e rileggere, ci ha lasciato “in eredità” tre figli meravigliosi, Renato, Sebastiano e Josephine, che mandano avanti, in piena sintonia, l’azienda di famiglia, ognuno con le proprie inclinazioni ed i propri estri, dando a quanto il grande padre creò un futuro, pieno di intuizioni, sviluppi, innovazioni.
Nella gamma dei vini prodotti il Vecchio Samperi ed i Marsala sono centrali, ma hanno visto l’affiancamento di stupendi vini fermi autoctoni, base Grillo, Catarratto lucido, Grillo e Zibibbo, un Grillo speciale, selezione, Grappoli del Grillo, di cui parlerò presto, e in rosso un Pignatello (o Perricone). E poi, ovviamente, i vini di Pantelleria, Pietranera e Bukkuram.
Ma uno dei figli, Renato, il maggiore ha avuto una pensata un po’ pazza e si è inventato un terzo modo di proporre il vino da uve Grillo, quell’uva da cui nascono, ne ho scritto oggi sul Cucchiaio , vini magici, non solo come il Marsala, o come il vino bianco secco, ma come “spumante”. Metodo classico, ça va sans dire, con il brand innovativo Terzavia.
E qui mi corre obbligo citare un esemplare articolo di Carmelo Corona , pubblicato su un sito Internet che non amo, dove Renato De Bartoli , il figlio maggiore, spiega come la sua idea di metodo classico ”parte da un ragionamento ben preciso: la maggior parte delle basi spumante prodotte per il metodo classico dalle varie aziende (comprese le grandi maison della Champagne) sono, per la maggior parte, il risultato di rigorose “fermentazioni sul pulito”, spinte microfiltrazioni, ed altri interventi enologici che portano alla fine a basi spumante decisamente snaturate, mortificate da tutti i punti di vista.
Da qui la scelta (obbligata!) da parte dei produttori di prolungare l’affinamento sui lieviti per conferire al prodotto quelle sfumature e caratteristiche di complessità che vengono normalmente ricercate in una bollicina da metodo classico. Il mosto che da origine al suo vino base non subisce filtrazioni di alcun genere e viene fermentato con l’ausilio dei lieviti naturalmente presenti”.
E così Marco De Bartoli, pardon, Renato , tenendo come parola d’ordine il motto Radici in evoluzione , si è inventata la sua terza via nel metodo classico, con un Grillo in purezza, un Brut Nature , prodotto dal 2008, da un vigneto di nove ettari di 26 anni, 3500 ceppi ettaro posto nel territorio di Contrada Samperi, Marsala. Piante a controspalliera Guyot. Terreno calcareo di medio impasto tendente al sabbioso, pianeggiante, 40 ettolitri di resa per ettaro.
Le uve, raccolte a fine agosto vengono raffreddate e sottoposte a una selezione dei grappoli. Segue una pressatura soffice diretta delle uve e, dopo la decantazione spontanea del mosto, si attende l’avvio della fermentazione in vasche di acciaio, per poi continuare in fusti di rovere francese da 500 e 225 litri a temperatura controllata in maniera indiretta (climatizzazione dell’ambiente). La fermentazione è operata da lieviti indigeni (naturali) e con un impiego minimo di solfiti.
Tiraggio di mosto fresco aggiunto al vino in quantità proporzionali tali da diluire il tenore in alcool e apportare la quantità di zucchero (naturale) necessaria alla presa di spuma. L’apporto di zuccheri non supera il 15%. Il 50% del vino affina 12 mesi in acciaio, mentre il restante 50% affina in barrique e tonneau di rovere francese, sui propri lieviti. Almeno 18 mesi in bottiglia sempre sui propri lieviti. Non dosato.
Il mio campione da uve dell’annata 2011 ha avuto il suo tiraggio nel settembre 2012, e trascorsi 18 mesi in bottiglia ha avuto la sua sboccatura a partire da febbraio 2014, per 11 mila esemplari prodotti.
Renato, che è l’enologo di famiglia, suggerisce di abbinarlo ad antipasti a base di crostacei o, a tutto pasto, sia con piatti della tradizione siciliana o con tartare di pesce, specie se di tonno rosso del Mediterraneo condito con pepe nero, sale delle saline di Trapani e timo fresco, ma voi anche se non avete la fortuna di disporre di questo ben di Dio made in Trinacria abbinatelo a quello che estro vi comanda, meglio che sia pesce, e vedrete che questo “Marsala con le bollicine” (concedetemi di chiamarlo così..) non vi tradirà e vi regalerà gioia e gusto, con la sua idea del Dosaggio Zero made in Sicily .
Meraviglioso il colore, un paglierino oro antico carico, con sfumature leggermente verdoline, perlage sottile e vivace, e subito un naso che vi “aggredisce”, ma soavemente, per la sua complessità, carico, “concettoso”, intrigante, fittissimo, con note in continua variazione di lievito di birra, frutta secca, albicocca candita, fiori bianchi secchi, agrumi, liquirizia in bastoncino, non nera, pietra lavica, fieno, sfumature di agrumi e miele e frutta esotica, soprattutto mango.
La bocca è secchissima, quasi tagliente come un bisturi liquido, di gran nerbo, ma ampia e calda, di salda struttura, decisamente vinosa, piena di sapore, avvolgente, di un’invadenza quasi mediterranea, lunghissima. Anche questo è il Grillo , anche questo è un modo di onorarne la grandezza e di ricordare quell’uomo speciale che fu (ed è nei nostri ricordi, nel nostro pensiero) Marco De Bartoli…
Marco De Bartoli Contrada Fornara Samperi, 292 91025 Marsala (TP) Tel. 0923/962093 Fax 0923/962910 info@marcodebartoli.com http://www.marcodebartoli.com/
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Attenzione!: non dimenticate di leggere anche Vino al vino www.vinoalvino.org e il Cucchiaio d’argento !