Non è tollerabile la presenza nel Cda del Consorzio di un’azienda i cui vini finiscono sullo scaffale a 3,99 euro
L’ho già annunciato nei commenti che hanno fatto seguito a questo post , dedicato ad una storia che ancora oggi a ripensarci, a me che non sono franciacortino di nascita, ma solo milanese residente a Bergamo, ma che la Franciacorta penso di conoscerla e amarla profondamente, forse più di alcuni attori, un po’ disinvolti, della filiera franciacortina, fa girare tremendamente le scatole.
La storiaccia brutta di un Franciacorta Docg , prodotto da un’azienda associata al Consorzio , anzi di un’azienda un cui rappresentante fa parte del Cda (uscente, a maggio ci saranno nuove elezioni) del Consorzio, finito misteriosamente sullo scaffale, in un supermercato pugliese, al prezzo, disonorevole, di 3,99 euro .
Come ho scritto nei commenti, ritengo insostenibile l’attuale presenza nel Cda del Consorzio Franciacorta del rappresentante di quell’azienda il cui vino è stato così brutalmente svenduto e svilito, portando un clamoroso danno d’immagine e di credibilità all’immagine della Franciacorta e del Franciacorta Docg, perla del metodo classico italiano.
Come già detto a chiare lettere, il sottoscritto ritiene doverose le dimissioni , immediate, di questa persona. Nulla di personale, ma è una questione di principio, di credibilità. Di dignità.
Così quando ieri mattina, giovedì 12 marzo, in una solare Milano città europea , capitale economica e morale d’Italia, recandomi a Palazzo Serbelloni (l’ex sede del Circolo della Stampa) sede della prestigiosa Fondazione Serbelloni , per una memorabile presentazione di grandi vini siciliani, opera di un’azienda siciliana esemplare , mi sono imbattuto in questo gigantesco manifesto (vedi foto) che campeggiava in Corso Venezia, a poca distanza da un prestigioso nuovo ristorante con respiro e ambizioni europee , l’incazzatura solenne è tornata a farsi sentire. E a superare l’emozione, profonda e sincera, per quanto leggevo.
E allora, boia fauss !, mi sono detto: se davvero Franciacorta è Italian Excellence come si legge, se è Official sparkling wine sponsor of Expo Milano 2015 , se il suo Consorzio, nato nel 1990 e presieduto nel tempo da fior di galantuomini (ricordo con affetto e venerazione Paolo Rabotti e Giovanni Cavalleri ) e diventato, lo posso dire con cognizione di causa, una case history esemplare nella storia dei Consorzi vinicoli italiani, è, così leggo sul megaposter, Blend of passions , ovvero Unione di passioni , e aggiungerei io di grandi risultati raggiunti, di ambizione di fare bene e sempre meglio, di volontà di distinguersi nel mondo, variegato, del metodo classico italiano, allora è inconcepibile che nel suo Cda resti il rappresentante di quell’azienda che oggettivamente , con quella bottiglia finita sullo scaffale a 3,99 euro, ha gettato fango sulla Franciacorta tutta .
Un’azienda, nulla di personale contro di essa, conosco i proprietari, sono sicuramente brave persone, ma i loro vini non mi piacciono, e tutte le volte che li ho assaggiati non mi hanno quasi mai convinto (ho scritto di loro una sola volta, nel gennaio 2011, poi ho preferito stare zitto, tanto di buoni Franciacorta la Franciacorta è comunque piena…), che ha già avuto altri simili “incidenti di percorso”, come scrivevo il 10 dicembre 2012 qui .
Azienda che è quantomeno sfortunata, visto che talvolta finisce nel ciclone per una politica dei prezzi non proprio in linea con quanto ha scritto a fine 2014 il presidente in carica del Consorzio Maurizio Zanella , annotando in maniera chiarissima: “richiamo tutti gli associati ad un maggior senso etico nel rispetto e nella valorizzazione del Franciacorta, evitando facili scorciatoie che nulla portano in valore aggiunto alla nostra Denominazione e che recentemente – anche se in rarissimi casi – hanno gettato ombre sul lavoro sinergico della stragrande maggioranza di noi produttori che, rubando l’espressione ad un nostro collega, “si spaccano la schiena per fare vini buoni”.
Allora, in estrema sintesi, e prego cortesemente l’azienda a non costringermi a fare il suo nome, del resto ormai chiaro a tutti (avviso ai lettori: in eventuali commenti che ne riportassero il nome, per ora ho deciso di eliminarlo, quindi inutile farlo…) invito , ovviamente a titolo assolutamente personale, come osservatore e commentatore di lunga esperienza e con un certo seguito, l’azienda in oggetto a prendere velocemente la decisione che avrebbe già dovuto prendere. Ovvero dimissioni del suo rappresentante dal Cda del Consorzio .
Se così non sarà, a rischio di diventare monotono e ripetitivo, questo blog indipendente, amico della Franciacorta ma non miope, e non certo disposto ad essere “complice” di chi oggettivamente la danneggia, continuerà a ripetere, giorno dopo giorno, anche in pieno Vinitaly, DIMISSIONI ! Uomo (o donna) avvisato…
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