Un altro Franciacorta Docg, di azienda nota, in promozione a 6,49 euro
Lascio che siano le immagini a parlare, a dire della mia crescente indignazione inquietudine per una brutta deriva che la “mia” amata Franciacorta ha preso e che sembra non conoscere soste. Qualcuno, ad Erbusco e dintorni , sono pronto a scommettere che mi darà del disfattista, del “nemico”, del traditore improvvisamente passato, armi e bagagli, alla causa del Trento Doc (la vedo difficile …), del Prosecco (Doc e Docg: tenderei ad escluderlo ), dell’Oltrepò Pavese Docg (Why not ?). E magari, ma non sarebbe una notizia, io champagnista lo sono e lo sarò sempre, alla cause du Champagne . Que j’adore… Et mon amour aussi .
Ma di fronte a certi numeri, a certe immagini, che mi arrivano, possibile che la nausea venga solo a me? Possibile che questa deriva di prezzi in calo verticale, che non possono essere riconducibili ai vini di quello che una volta si chiamava simpaticamente “lo spazzino della Franciacorta” faccia INCAZZARE di brutto solo il sottoscritto, che non è nato in Franciacorta, non vive in Franciacorta, non produce e non vende Franciacorta. Ne scrive solo. E alla Franciacorta vuole bene , ormai ne sono sicuro, più di qualche protagonista della scena produttiva franciacortina…
E’ una deriva preoccupante che dura da troppo tempo ormai e che ho puntualmente documentato. Ne ho scritto l’estate scorsa, documentando con foto Franciacorta a prezzi da Prosecco nel cremonese e nel vicentino. Mi sono imbestialito prima di Natale, con un giramento di “scatole” epico, in un post che mi ha procurato qualche “amico”, testimoniando, con tanto di foto che mi ritraeva con prezzo triste, il lavoro di cinquant’anni gettato alle ortiche da una celebre Grande Azienda .
Poi ho raccontato che c’è chi propone di vendere all’estero Franciacorta a 5 euro , e ancora ho definito, e lo ribadisco “nemico della denominazione” chi si trova coinvolto in una strana e tristissima storia di Franciacorta svenduti a 3,99 euro e ho detto alto e forte che il rappresentante di quell’azienda al centro di quella storiaccia brutta non dovrebbe far parte, come attualmente fa, del Consiglio di amministrazione del Consorzio Franciacorta e che se avesse un filo di dignità e di attaccamento ai colori della Franciacorta dovrebbe fare una sola cosa, DIMETTERSI .
Lo so bene che queste storie di prezzi stracciati succedono anche altrove e che nel mondo variopinto del Trento Doc , come testimonia l’amico Cosimo Piovasco di Rondò in questo post pubblicato oggi sull’indispensabile Trentino wine blog , succede che un habitué del prezzo in ribasso, il Rotari Brut venga proposto in offerta a euro 4,95 anziché euro 7,39.
Ma porcaccia la miseria, facendo mia una presa di posizione ufficiale del Presidente del Consorzio Franciacorta , il quale ha detto: “richiamo tutti gli associati ad un maggior senso etico nel rispetto e nella valorizzazione del Franciacorta, evitando facili scorciatoie che nulla portano in valore aggiunto alla nostra Denominazione e che recentemente – anche se in rarissimi casi – hanno gettato ombre sul lavoro sinergico della stragrande maggioranza di noi produttori che, rubando l’espressione ad un nostro collega, “si spaccano la schiena per fare vini buoni”, la vogliamo finire una volta per tutte con questa pratica suicida?
Mi sgomenta l’idea che ogni giorno o quasi io finisca con il ricevere foto (e le fotografie sono documentazioni inoppugnabili, prove, non farneticazioni) che non posso che pubblicare, come giornalista libero e indipendente, come cronista del vino, come commentatore delle vicende del metodo classico italiano, di cui la Franciacorta è protagonista.
E sono nauseato a vedere ancora una volta un’etichetta parallela, un marchio di serie B, come definirlo?, di Franciacorta svenduto a 3,90 euro e spaventato dal constatare che sullo scaffale presso il supermercato Sigma di Capriolo (località compresa nell’area di produzione della denominazione, un tempo celeberrima a causa di spericolati amanti , protagonisti di una storia a metà tra il sesso bollente e il tentato delitto ) sia finito in promozione dal 9 marzo (e lo sarà fino al 22 marzo) a 6,49 euro invece di 9,90 euro il Franciacorta Brut di un’azienda citata con tanto di nome. Un’azienda che conosco, in cui ho messo piede, che ho visitato.
E allora parte spontanea, non censurabile, prorompente come un fiume in piena, incazzosa come il Vittorio Sgarbi dei tempi d’oro una semplice domanda: ma siamo sicuri che in Franciacorta non si siano messi a produrre “Prosecco ” (beh, qualcuno già produce contemporaneamente e spericolatamente Franciacorta Docg e VSQ…) ? visto che i prezzi cui finiscono su scaffale i vini di diverse aziende sono ormai più vicini al trionfante Charmat aromatico veneto che ad uno Champagne ? Se qualcuno fosse in grado di illuminarmi ha già il mio ringraziamento anticipato, la mia gratitudine…
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