Un “bel” Docg a 4.25 euro fino al 4 aprile nei Famila superstore
Carissimo Presidente, caro Amministratore Delegato del Consorzio Franciacorta , detto anche “Unione di passioni”, devo confessarvi una cosa preoccupante. Da qualche tempo ho paura, ebbene sì, paura, ad aprire le caselle di posta elettronica. Timore di qualche virus nascosto in qualche mail? Macché. Imbarazzo per il vedermi proposti miracolosi rimedi per, testuali parole, “fare l’amore tutta la notte”, mediante una fantasmagorica sostanza che trasforma “un mio vecchio caro amico” in “un vero e proprio inesauribile pistone”? Manco per niente, per fortuna “me la cavicchio” decentemente senza polverine magiche.
La paura, che fa novanta , è rappresentata dal timore di trovare nelle caselle di posta e-mail di lettori – e questo blog ne ha non pochi e fedeli, appassionati e coinvolti – che si sono messi in ta capa la brillante idea, la mission di aiutarmi a fare il mio lavoro di cronista del vino. E di collaborare nel documentare una certa deriva che ha preso da qualche tempo, dal punto di vista di un’immagine sporcata da prezzi inspiegabilmente stracciatissimi, una zona vinicola che notoriamente amo molto e frequento intensamente, la Franciacorta .
L’ultimo messaggio, sibillino, che mi sono trovato qualche giorno fa in uno dei miei account diceva: “si rechi urgentemente, è a cinque minuti da casa sua, al Famila superstore di Bergamo, via Rampinelli, località Colognola”.
Allora mi ci sono fiondato – dovevo giusto come attesta lo scontrino allegato, comprare qualcosa che mi serviva, tipo salsiccia, taralli pugliesi (ne mangio a camionate) uova e yogurt – e scartando le offerte delle colombe e delle uova pasquali mi sono diretto subito nell’angolo, in fondo a destra, dove sono proposti i vini.
E qui mi sono subito sentito “a mio agio” nel settore dei prezzi bassi per Pasqua . Perché se assolutamente nella norma era un bel Prosecco Cinzano a 4,90, l’Asti, sempre Cinzano, a 5,39, un Ribolla gialla charmat Fantinel a 4,90, un bello “spumante” Müller Thurgau di Concilio Vini a 2,90, e per restare in Trentino un Trento Doc a 8,50,
uno Spumante Prosecco Le vie dell’uva a 3,49, singolarmente basso mi appariva il prezzaccio, 1,99 euro, roba che quasi nemmeno una buona acqua minerale, al quale veniva via lo Spumante Maximilian I Brut Gran Cuvée “prodotto con uve Chardonnay e Pinot di qualità selezionata” dalla mitica e potente Cantina di Soave .
Cantina che controlla da tempo un celebre, storico marchio trentino, Equipe 5, commercializzando due diversi, uno è addirittura riserva, “metodo classico millesimato Brut Talento”. Parola, quest’ultima, con la quale si fa riferimento ad un cadavere in avanzato stato di putrefazione, ormai quasi ridotto ad ossa, come attesterebbe con sicurezza un mio eroe televisivo, il patologo forense Gil” Arthur Grissom di C.S.I. Scena del crimine Las Vegas interpretato dal grande William Petersen .
Ma i Franciacorta direte voi? Li ho avvistati e inizialmente non ho trovato nulla di anomalo. Una Cuvée Imperiale Max Rosé della Guido Berlucchi, bonariamente indicata dal cartellino come Spumante e non come Franciacorta, a 10,90 euro, due altri pseudo spumanti, ma sono Franciacorta, delle Franzine, a 12,90,
il consueto Castel Faglia, Blanc de Blancs, a 10,90, e poi, ecco finalmente svelato l’arcano , l’oggetto della segnalazione del mio lettore, un Brut Franciacorta Docg della linea “Le vie dell’uva ” dell’uva (io l’avrei piuttosto chiamato le vie del Signore, che naturalmente, si sa, sono infinite e ultimamente in Franciacorta addirittura insondabili) “regalato” a 4,25 euro.
Badate bene al cartellino che mostra il prezzo, non porta in alcun modo la dicitura sottocosto , o l’indicazione che trattavasi di un’offerta irrinunciabile che ti proponeva il vino con uno sconto x, con ben indicato, come normalmente e correttamente si fa, il prezzo originario di vendita ed il prezzo al quale il vino viene invece offerto. E l’ammontare in percentuale dello sconto. Solo l’indicazione generica “Ben speso Selex”.
Cosa sia Selex è presto detto (ringrazio il collega Alessandro Regoli di Wine News per l’utile spiegazione, che potete leggere qui ): “un Gruppo distributivo (terzo distributore nazionale per fatturato secondo Symphony Iri e Nielsen, che riunisce i marchi Famila e A&O)”, che nel novembre 2011 è entrato “nel mercato dei vini a marca commerciale, con una nuova linea denominata “Le Vie dell’Uva”, una selezione di 28 etichette rappresentative delle principali zone vocate della Penisola”.
Leggendo la nota della presentazione, di Franciacorta non si faceva menzione, ma si vede che nel contempo qualcosa è maturato per fare diventare anche le bollicine bresciane degne di attenzione e appetibili da parte di Selex. Un Selex diventato appetibile per qualche azienda franciacortina dalle cantine un po’ piene… Voci ben informate mi hanno assicurato che qualche mese fa due aziende franciacortine erano entrate in lizza per la fornitura di un loro Franciacorta… a prezzi corti a Selex.
Una che si è già fatta notare per un mirabile 3,99 di cui ha parlato di recente anche il quotidiano bresciano Brescia oggi , (ma che bravi, cari arcipelaghisti , restate pure con il vostro rappresentante nel Cda del Consorzio, non staccatevi dalla poltrona come fanno le cozze con lo scoglio, non fate l’unica cosa che vi resterebbe seriamente da fare se avete un briciolo di dignità e attaccamento alla vostra zona, arrendetevi e dimettetevi !) e un’altra di cui avevo già annotato un bel 6,49 avvistato in un supermercato di Capriolo (zona di produzione franciacortista).
Bene, il nostro Franciacorta a prezzo stracciatissimo, come si legge in retroetichetta, è prodotto dall’azienda Riva di Franciacorta di Fantecolo di Provaglio d’Iseo (avete presente la cantina de Il Mosnel? Questa dei Riva la trovate un 500 metri più a nord), proprietà della famiglia Riva. Una cantina che si “impegna per l’ambiente ”, che va alle fiere, ottiene riconoscimenti, ma, accidenti al destino cinico e baro!, ha la sfiga di finire con un proprio vino, sboccatura settembre 2014 (e qui non c’entra proprio un tubo la famosa, ma non infinita, “riserva Boschi” : nessun accenno alla “simpatica” ministro del governo, altrettanto “simpatico”, in carica), su uno scaffale di supermercato a 4,25 euro. Solo 70 centesimi di differenza da un prosecchino senza pretese…
Solo in un secondo momento, sfidando le ire del direttore, che avvisato da qualche banconista era nel frattempo arrivato, beccandomi a fare foto e diffidandomi dal proseguire a farle, cosa che ho invece continuato a fare tranquillamente, quando dopo una istruttiva chiacchierata e la consegna di un mio biglietto da visita riferito a questo blog lui è andato in pausa pranzo e io sono andato avanti ad investigare…, ho scoperto una cosa importante, testimoniata in quest’altra foto.
Il prezzo originario del vino, riportato su un cartellino normale posto sotto al cartellino più grande del “Ben speso Selex ”, era di 8,50 euro, non scandaloso, e sicuramente non tra i più bassi in questa strana deriva di prezzi in calo che sta conoscendo ‘a Franciacorta ultimamente.
Al che mi sono detto, ma a quale prezzo avranno venduto ‘sto Franciacorta a Selex – Famila quelli di Riva di Franciacorta ?
Misteri ben poco gaudiosi. Che se poi aggiungo la perplessità destata dalla ricerca della logica, nel 2015!, di una singolare degustazione annunciata come storica, tenutasi lunedì in quella Vinitaly Vanity Fair da cui mi sono tenuto alla larga, storica e inedita come le cose che accadevano oltre vent’anni fa e qui venivano puntualmente documentate, su importanti quotidiani nazionali e non su bloggettini alla ricerca del frisson della stravaganza, una degustazione per cui Trentino wine blog, un blog fratello che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, ha speso parole indelebili , mi portano a dirvi, cari Zanella & Salvioni, facendo mie le parole del supremo Roberto Murolo , Dicitencello a ‘sta cumpagna vosta ch ‘aggio perduto ‘o suonno e ‘a fantasia .
O meglio, Accà , ovvero in Franciacorta, nun se capisce chiu nente , come diceva il rampante bocconiano calabrese interpretato da Sergio Vastano nell’indimenticabile Drive In dei mitici anni Ottanta…
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Attenzione!: non dimenticate di leggere anche Vino al vino www.vinoalvino.org e il Cucchiaio d’argento !