Un locale a misura di consumatore, ma anche di produttore
Vi avevo dato la “dritta” giusta che a Pasqua e Pasquetta, nel cuore della Franciacorta, nella sua indiscutibile capitale, Erbusco, si sarebbe mangiato (e bevuto) benone. Vi avevo suggerito il menu dei due giorni festivi di questo inizio aprile, di quella Locanda Burro e alici , o meglio, dovrei dire locanda del mare , che è nata dall’amicizia tra un cuoco geniale, ovvero Pasquale Torrente , chef di Cetara e bandiera dello street food campano, grandissimo maestro nell’arte difficile del fritto, e la famiglia di una nota azienda franciacortina. Un cascinale del Seicento, già sede dell’ottima Mongolfiera dei Sodi della famiglia Coppini e casa natale di un uomo che si è lungamente raccontato qui in questi giorni, Vittorio Moretti . Mi erano piaciuti così tanto quei menu, che volendo dare ascolto al detto che dice tra l’altro “… Pasquetta con chi vuoi”, ho deciso, insieme al mio amore, che sarebbe stata proprio quella locanda il posto dove avremmo trascorso, fuori porta, a mezzora da Bergamo, il nostro giorno post pasquale. Nel ristorante di.. Pasquale (Torrente) e di suo figlio Gaetano , e del simpatico staff guidato da Rosanna Raimondi , in un angolo di quella Campania che amo, nonostante qualche fetentone, in terra franciacortina.
Bene, a Pasquetta , insieme alla mia Lei, che la Franciacorta ben conosce e ama (cum grano salis ), nell’ottima Locanda Burro e Alici di Erbusco , ci sono mandato. E ci siamo trovati benissimo, ci siamo divertiti, abbiamo bevuto, con ricarichi onestissimi, il Fiano di Avellino e il Coda di Volpe 2013 di Vadiaperti (rispettivamente a 15 e 13 euro) abbiamo gustato una cucina leggera, saporita, digeribile, dove il pesce, freschissimo, l’ha fatta da leone (da applausi la ventresca di tonno scottata e grigliata ed il polipetto in umido su crostone di pane e le alici, le acciughe in scapece), insieme ai fritti e ad un assaggio dei meravigliosi Spaghetti con colatura di alici.
E poi, e che spettacolo vedere lei mangiare i dolci, lei che li mangia quasi mai, una pastiera da applauso e la colomba con farciture diverse ed un caffè da applausi. E la volontà, dettata da lei, che nella scelta dei ristoranti dove andare è molto rigorosa, di tornare per gustare il con fritto di calamaretti spillo, insalatina tiepida di mare, e poi ravioli capresi con bufala e pomodorini, zite spezzate alla bolognese di tonno, pasta mista con gamberi, patate e bottarga di tonno, e poi il fritto misto di pesce, la ventresca di tonno scottata con contorno di verdure, la zuppa di pesce, ‘o baccalà con pomodorini, capperi e olive, insomma, nu babà!
Non ci sarebbe da dirlo, ma lo dico, che ho, ovviamente, pagato il conto. Che voglio pubblicare, perché un’emerita stupida, una stordita pseudo collega un po’ sfigata letto il mio articolo di presentazione dei menu di Pasqua e Pasquetta di questo ristorante , che vi consiglio a prescindere, mi aveva mandato una mail dandomi del “marchettaro”. Cosa che forse sarai te, e soreta, emerita Carneade, che volevi essere spiritosa e invece hai fatto solo la figura della cretina… Ed eccovi pertanto copia, non ho nulla da nascondere, della mia fattura per il conto pagato quel giorno, con due calici di Franciacorta di Enrico Gatti (ottimi) gentilmente offerti dalla casa.
Perché torno su questo locale e sulla nostra ottima esperienza di Pasquetta? Semplicemente perché voglio invitare i tanti produttori franciacortini che leggono questo blog a considerare la Locanda Burro e Alici di Erbusco un patrimonio comune della Franciacorta e dei franciacortisti. Lo sappiamo bene che il locale è di proprietà di un notissimo produttore franciacortino, tanto per non far nome Vittorio Moretti patron di Bellavista, e le bottiglie di Bellavista , in primis la “famigerata” Cuvée Alma dall’etichetta arancione che così tanto acchiappa (dicunt..), non mancano, come quelle delle altre aziende dell’orbita Terre Moretti, Contadi Castaldi ad Adro e Petra a Bolgheri e dintorni.
Però il locale, oltre ad una splendida sezione dedicata ai vini campani (cito D’Ambra, Marisa Cuomo, Vadiaperti, tra i primi che mi vengono in mente: per gli amanti del genere c’è pure Feudi di San Gregorio… ), presenta una bella selezione di Franciacorta che comprende, sempre a memoria, Gatti, Uberti, Cavalleri, Cà del Bosco, Bellavista, Camossi, Corte Fusia, per citare i primi che mi vengono in mente. Ed i conduttori del locale mi dicevano che è loro intenzione ampliare ulteriormente l’offerta di “bollicine” franciacortine, di piccoli produttori che abbiano un rapporto prezzo qualità.
Pertanto, e quelli della Locanda Burro e Alici non mi pagano certo per scriverlo, invito i produttori franciacortini a considerare l’idea di utilizzare questo vivace locale, dove si mangia bene, si beve benissimo, con ricarichi molto bassi, ci si trova a proprio agio e in allegria, come ideale vetrina per piazzare i loro Franciacorta e per andarci con clienti ed amici. Non sono poi tantissimi i locali in terra franciacortina dove si possa andare e portare degli ospiti sicuri di essere trattati bene, di mangiare bene e non trovarsi di fronte a conti robusti. Questo è uno di quelli ed è per questo, poiché la Franciacorta è nel mio cuore e ci metto mezzora ad arrivarci, a questa Locanda Burro e Alici mi sa che tornerò spesso. Augurandomi che abbia la fortuna che merita. Vale!
Locanda Burro&Alici
via Cavour, 7 25030 Erbusco Brescia info@locandaburroealici.it telefono 030.7760569 http://www.locandaburroealici.com/
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