E con queste « bulles » nel bicchiere, la vie est en ros(é) !
Bere (e scrivere) di Champagne é un po’ come con le ciliegie. Una ciliegia (e un articolo) tira l’altra/o. E così dopo avervi magnificato ieri l’ottimo Brut millesimato 2005 di Paul Goerg , ottenuto da Chardonnay che non arrivano da un posto qualsiasi, bensì da Vertus , cittadina leggermente a Sud della famosa Côte des Blancs , culla dei più grandi Chardonnay della Champagne, e villaggio classificato Premier Cru , eccomi oggi a parlarvi, con altrettanto entusiasmo, di un altro Champagne. Di una tipologia di quelle che maggiormente adoro, il Rosé , proposto da una Maison molto più nota, e molto più grande di quella di cui ieri ho celebrato il valore.
Siamo a Reims , nella capitale ufficiale dell’AOC più celebrata del mondo, una cittadina linda dove sono stato per alcuni giorni lo scorso ottobre e dove non vedo l’ora di ritornare. Non tanto in veste di turista, ma per infilarmi, una dopo l’altra, in una serie di caves storiche e degustare tutto quanto mi sia possibile assaggiare.
Siamo centre ville , a poca distanza da quella meravigliosa Maison Charles Heidsieck dove lo scorso 16 ottobre mi sono divertito come un matto, come ho raccontato, tra l’altro anche qui (un bellissimo portale , dove, improvvisamente, hanno scoperto che i piatti, le ricette, la cucina, possono benissimo fare a meno dei vini… E che il vino non fa audience…).
E’ solo un grande muro, alto, a separare la Charles Heidsieck da un’altra Maison, Piper-Heidsieck , che oggi è della stessa proprietà, ma che ha una storia personale lunghissima alle spalle. Che si condensa in queste note, che trovate su Wikipedia, “fondata nel 1785 da Florens-Louis Heidsieck , dal 1839 ha aggiunto ad Heidsieck il cognome Piper dal cugino del fondatore, Henri-Guillaume Piper, che lo seguì insieme a Christian Heidsieck nella conduzione della maison . Alla fine degli anni ’80 la casa è stata acquisita dal grande gruppo Rémy Cointreau e dal 2011 i due marchi principali, Piper-Heidsieck, e Charles Heidsieck, sono di proprietà del gruppo Européenne de Participation Industrielle (EPI), mentre un terzo marchio, Heidsieck & Co Monopole, è dal 1997 di proprietà della famiglia Vranken”. O notizie che potete leggere qui o sul sito Internet aziendale Piper-Heidsieck ..
Stessa proprietà , ricchissima, con interessi differenziati in vari campi, moda, vino, abbigliamento per bambini, ecc. ma assoluta indipendenza produttiva, e risultati che, qualsiasi Champagne della gamma degusti (pardon, bevi: certi Champagne non si degustano, si spremono le bottiglie sino all’ultima goccia) sono strepitosi. Non solo quando si bevono fiammeggianti Cuvée de prestige come questa che ho già celebrato , ma, come ho potuto fare, con tutti gli altri Champagne firmati dal grande chef de cave Régis Camus .
Questo Brut Rosé Sauvage non millesimato è un rosé d’assemblage, quello di un classico come il loro Brut al quale é aggiunta una generosa proporzione di vini rossi fruttati figli della Champagne. Una cuvée composta a maggior parte da Pinot noir, qualcosa come 100 crus de Champagne et di Pinots Meuniers della Grande e Petite Montagne de Reims.
Il risultato è una bottiglia (non cercate in retroetichetta la data di sboccatura o il dosaggio degli zuccheri, il 90% degli Champagne su questo tema cruciale tacciono e si fanno bagnare il naso, in tema di completezza dell’informazione ai consumatori, dalla Franciacorta …), che quando la versi, e magari l’abbini a del tonno rosso, del vitello tonnato, del roastbeef, un carpaccio, di carne bianca ma anche di pesce, oppure su del pesce in umido con pomodoro, una zuppa di pesce o più precisamente brodetto , caciucco o bouillabaisse , va via, soprattutto se la condividi, come una scheggia .
Bellissimo il colore, che “les français ” definiscono testualmente “teinte rouge vermillon, flamboyante “ e che io, più semplicemente chiamo cerasuolo-amarena, abbastanza carico e splendente, e spettacolare il perlage, fine, continuo, con andamento ruscellante. Una roba bella da vedersi, uno spettacolo. Come la Binoche…
una che ti fa davvero sognare e vivere la vie en rose
https://www.youtube.com/watch?v=0g4NiHef4Ks
Una donna straordiaria, come Edith Piaf …
Il naso è intensamente vinoso, si sente che di Pinot noir ce n’è, espressivo, con tanta frutta, con note molto ben espresse di lampone, ribes, ratafia, ciliegia, pompelmo rosa, arancia rossa e una quota di erbe aromatiche, di rosa, di crema pasticcera, una vena appena speziata che non impedisce al vino di esprimere una quota importante di sale e di mineralità e una freschezza aromatica innegabile.
La bocca è larga, succosa, di buona sostanza, con tanta frutta a strati, ma senza alcun eccesso dolce o marmellatoso, con una bella tensione, un andamento diretto, incisivo, nervoso il giusto (anche se questo Champagne non avrà meno di 8-9 grammi di zucchero litro), molto piacevole, con una bella vena terrosa e calcarea, una persistenza lunga, ricca di sapore e di grande soddisfazione.
Il che, per uno Champagne che nelle enoteche on line trovate, in Francia, proposto intorno ai 30-35 euro, mica 70-80 euro come certi fenomeni italici, significa una semplice cosa: ottimo rapporto prezzo-qualità. E garanzia, senza esitazioni, da parte mia…
p.s. OnestiGroup è il distributore esclusivo per l’Italia di tutta la gamma della Maison Piper-Heidsieck http://www.onestigroup.com/
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Attenzione! non dimenticate di leggere anche Vino al vino
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