
Un Franciacorta puro senza compromessi, che non troverete ad Expo
Devo pubblicamente ringraziare Jacopo Melia, ovvero Quality wines, selezionatissimo distributore di vini di alta qualità, italiani e stranieri di Forlì, mio personale “eno-pusher” di quelle deliziose barbujas iberiche che corrispondono ai sacri nomi di Gramona e Raventos y blanc, per avermi fatto conoscere, recapitandomi d’imperio dei campioni, i Franciacorta di Rizzini.
Un’azienda di Monticelli Brusati, area che per me costituisce una garanzia di fornire Franciacorta del mio gusto, di cui so solo che, per motivi suoi, che al momento non conosco e m’interessano relativamente, non aderisce al mediatico e super expo-sto Consorzio.
Leggo dal sito Internet aziendale che “filosofia della nostra azienda è sempre stata quella di vinificare solo ed esclusivamente le uve provenienti dal nostro vigneto, “un unico cru” questo perché riteniamo che le caratteristiche e le qualità trasmesse dal terreno inteso come suolo, sottosuolo, esposizione al sole, zona geografica, clima e microclima siano unici e non riproducibili da altri terreni anche se distanti solo pochi chilometri.
Vinificando uve provenienti da terreni diversi si perdono quelle caratteristiche legate ad un preciso territorio che un vino di denominazione di origine controllata e garantita dovrebbe avere”. Inoltre alla Rizzini pensano che il territorio e l’ambiente nel quale viene coltivata l’uva è un fattore chiave nella determinazione del carattere di un vino e di come si differenzierà da altri vini prodotti con le stesse varietà d’uva, ma coltivate in condizioni e luoghi diversi.
Qualche notizia sulla collocazione aziendale: “l’azienda agricola Rizzini posizionata a nord-est della franciacorta, ai piedi delle colline di Monticelli Brusati, in un ambiente naturale lontano da fonti d’inquinamento, dal 1985 coltiva i vigneti di proprietà, nei luoghi dove da sempre la saggezza e la capacità contadina ha praticato esclusivamente la viticoltura, zone note ai cultori del vino di elevato pregio e grande vocazione vitivinicola”.
Un territorio incontaminato
https://www.youtube.com/watch?v=x0XYnkgXnNM
Dal punto di vista della prassi operativa di lavoro, “tutte le lavorazioni sono svolte direttamente da noi con la consulenza di un agronomo per le lavorazioni in campo e di un enologo per quelle in cantina. Da quindici anni aderiamo al regolamento comunitario che permette l’utilizzo in materia di rispetto ambientale solo di determinati prodotti e in quantità limitate per la prevenzione fitosanitaria.
Inoltre controlliamo l’erba lungo i filari solo attraverso lavorazioni meccaniche del terreno senza l’impiego di diserbanti.
Vinifichiamo ed imbottigliamo esclusivamente annata per annata senza assemblaggio di vini di annate diverse (cuvèe), lasciando che ogni vendemmia esprima al massimo le proprie potenzialità, non perseguendo la continuità stilistica di un prodotto “sempre uguale”, ma considerando un pregio la naturale variabilità del vino, certamente più autentico dei Franciacorta standardizzati”.

Facendo finta di ignorare l’accenno di Rizzini ai “Franciacorta standardizzati”, che nelle mie degustazioni non manco mai di beccare e che mi fanno venire una tale noia, prima che un giramento di balle, trattandosi di vini senza storia, senza identità, senza nobità, senza palle, spesso anche con prezzi corretti, ma che vista la “qualità” è del tutto ingiustificato spendere, mi piace riportare un altro pensiero del produttore, ovvero che “le nostre piccole dimensioni ci consentono di non essere schiavi di leggi di mercato, tendenze o mode; siamo probabilmente l’unica azienda in franciacorta o comunque tra le pochissime, a potersi permettere il lusso di vinificare solo le annate ritenute valide. A conferma di ciò l’annata 2003, estremamente torrida e la più recente 2007, non particolarmente brillante non sono state prodotte. L’obbiettivo della nostra azienda non è quello di produrre un numero sempre maggiore di bottiglie, ma quello della ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio e il perfezionamento della qualità raggiunta. Per valorizzare ulteriormente la specificità della nostra zona e quindi dei nostri franciacorta cerchiamo di produrli con la minor quantità di solforosa possibile in modo da ottenerli più espressivi ed autentici”.
Belle parole, ma alla prova dei fatti? Alla prova, se non sei un pirla, questi Franciacorta ti parlano. E così ha fatto il Franciacorta Nature Riserva 2005, con sboccatura giugno 2014, chardonnay in purezza, prodotto e vinificato a Monticelli Brusati solo nelle migliori annate da uve chardonnay provenienti da un unico vigneto. Per questa Riserva viene impiegato solo mosto fiore, che dopo un lunghissimo affinamento in bottiglia, viene proposta nella tipologia brut nature per esprimere al meglio l’essenza del territorio e dell’annata. Resta per ettaro 28 ettolitri, raccolta manuale delle uve, pressatura soffice, fermentazione in inox a temperatura controllata, parziale affinamento in barrique, 80 mesi di permamenza sui lieviti per ottenere quello che l’azienda definisce “un Franciacorta puro senza compromessi”, giudizio che io condivido in toto.
Al duo di iperciliuti valutatori di Franciacorta (la mia Maestra e Dea, ed il sottoscritto), è piaciuto subito per il suo colore oro brillante nel bicchiere, per il perlage sottile e continuo, la corona fine e soprattutto per il naso ben secco, nervoso, intensamente minerale, tutto sale e pietra, e un dominio citrino agrumato, ma fragrante, impreziosito da sfumature di mandorle fresche, fiori secchi, accenni di crosta di pane e un leggero tocco di pasticceria, a determinare fragranza, freschezza, grande apertura aromatica.

Bocca viva, diritta, incisiva, bolla ben croccante, e un trionfo di sapidità, mineralità, freschezza, equilibrio, con un andamento diritto verticale, preciso, ricchezza di sapore, perfetto bilanciamento di tutte le parti, con un sano nerbo acido che si fa sentire ma non morde e una magnifica piacevolezza. In abbinamento a tutto quello che vi garba, perché Franciacorta così fanno un figurone, molto più di altri conclamati e un po’ eno-sboroni (la bottiglia che si vuota rapidissimamente e quella che resta semipiena parlano…) e si fanno bere, senza tirare in ballo stupidi paragoni con bollicine di altre latitudini, con estremo piacere. E orgoglio. Franciacortino e franciacortista, inutile dirlo…
Azienda Agricola Boniotti Angela Rizzini
Via Torre, 4
25040 Monticelli Brusati (BS)
Telefono +39 339 8497703
E-Mail : info@rizzinifranciacorta.it
grzzini@franciacorta.it

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