?
Come ho pubblicato ieri , nella zona spumantistica bresciana nota al mondo (beh, non esageriamo..) come Franciacorta si può iniziare a vendemmiare. Nel comunicato stampa relativo all’avvio della vendemmia avendo letto questa affermazione del vice presidente del Consorzio Silvano Brescianini: “Quest’anno raggiungeremo il 50% della superficie coltivata a uve biologiche, risultato di cui siamo molto fieri.” , ho pensato, sollecitato anche dalla richiesta di un lettore, di chiedere di avere dati più precisi e chiedere, ovviamente al Consorzio Franciacorta , quanti degli attuali ettari vitati già in produzione siano a coltura biologica.
La risposta, francamente deludente, della responsabile dell’Ufficio stampa consortile, è stata questa: “Buongiorno Franco, ad oggi non abbiamo dati divulgabili, entro la fine dell’anno potremo sicuramente darle dei dati ufficiali”. Al che mi sono chiesto come sia possibile parlare di 50% della superficie vitata “coltivata a uve biologiche”, quando poi non si sanno dare i numeri esatti ai giornalisti che li chiedono…
Ma non importa, da amico della Franciacorta e franciacortista (a proposito: sui numeri di agosto dei mensili RCS Oggi cucino e Free ho segnalato due ottimi Franciacorta nelle mie rubriche vinicole…) guardo avanti e auguro di cuore una grande vendemmia ai vignaioli e alle aziende vinicole della Franciacorta tutta.
Non ho però le fette di salame sugli occhi, e non posso far finta di non vedere quello che mi scrivono e mi segnalano i lettori…
Completezza e onestà dell’informazione m’inducono a raccontarvi che per l’ennesima volta, anche se questa produzione rappresenta un’infima (in tutti i sensi) minoranza rispetto alla maggioranza dei vini seri, venduti a prezzi seri e corretti, un Franciacorta Docg è finito sugli scaffali ad un prezzo che non esito a definire VERGOGNOSO .
Questa volta, in un punto vendita, come mi dice il lettore che mi ha segnalato la cosa, “Tosano, una catena di iper-super della zona veronese, noto per i prezzi particolarmente competitivi su tutti i prodotti e con un notevole assortimento di vini”, è finito un Franciacorta Brut, dal marchio fantasioso Collina delle Rose (già segnalato in un commento da un lettore giusto un anno fa … ), al fantasmagorico prezzo di 2,90 euro . Avete capito bene, due euro e novanta centesimi , ovvero un prezzo inferiore a quello di un volgare prosecchino senza pretese e senza dignità.
E che ora, nella zona vinicola bresciana mi diano pure del disfattista, del provocatore, del “nemico”, oppure, renzianamente, del “gufo ”. Facciano pure. Non ho messo io quel vino sullo scaffale, non ho creato io le condizioni, sbagliate, perché quel vino si svendesse ad un prezzo tanto vile e assolutamente contraddittorio rispetto all’immagine importante e splendente di “Official sparkling wine Expo 2015 ” che il Consorzio Franciacorta ha adottato. Spendendo, dopo una decisione presa con la maggioranza dei votanti associati, una bella barca di soldini… Sperando ci possa essere un grande ritorno.
Si inca…volino pure se pubblico queste notizie sgradevoli, ma io faccio solo il mestiere di giornalista indipendente, di cronista del vino che la realtà la racconta, non la nasconde o la censura…
Perché io la Franciacorta, quella vera, la amo. Magari più di qualche franciacortista…
___________________________________________________________
Attenzione! non dimenticate di leggere anche Vino al vino
http://www.vinoalvino.org