Come direbbe Pirandello “Ma non è una cosa seria”…
Non so se citare Pirandello e la sua celebre commedia , o se esclamare “sorridi, sei su Scherzi a parte! ”.
La verità e che mentre voi leggerete questo post io sarò a Milano, all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia , esattamente presso la sede del Consiglio di Disciplina Territoriale , convocato con tanto di raccomandata con ricevuta di ritorno, “invitato a comparire davanti a questo Consiglio per essere sentito nelle sue discolpe” a causa di un “provvedimento disciplinare” nei miei confronti aperto per “verificare se vi sia violazione delle norme deontologiche presiedono alla professione di giornalista e, in particolare, degli artt. 2, 48 L69/1963 della Carta dei doveri del giornalista con riguardo alla verità sostanziale dei fatti, ai doveri di lealtà e buona fede e dell’essenzialità e della continenza espressiva dell’informazione”.
Non sto scherzando, è tutto vero, non si tratta di un film di Stanlio e Ollio! Davanti a tre consiglieri, professionisti seri, una signora bravissima inviata speciale durante la guerra in Irak, ovvero Anna Migotto quindi Paolo Colonnello un giornalista della Stampa, che ha coraggiosamente raccontato in un libro, Il senso del tumore per la vita , la personale dolorosa esperienza di “immersione nel tumore”, (la terza componente del Consiglio di disciplina era Liviana Nemes ) il sottoscritto dovrà rendere conto di due articoli pubblicati nel 2013 su Vino al vino e nel 2012 su questo blog.
Il tutto perché un prosecchista , oh yes!, ha presentato un esposto lamentando “una costante azione diffamatoria a mezzo web da parte di Franco Ziliani nei confronti della sua azienda e dei suoi prodotti con articolo dal tono falsato e ironico-diffamatorio”. E vi risparmio altre amenità contenute nei messaggi che il tipo periodicamente ha inviato all’Odg sollecitando una presa di posizione dello stesso… I miei articoli, ha scritto, avrebbero causato “non pochi problemi di natura economica, oltre che sul piano della “reputazione tout court”.
A parte l’incongruità palese a chiunque, relativa al fatto che un articolo possa essere contemporaneamente ironico e diffamatorio, rileggendo gli articoli, che per ora non voglio citare, mi sono fatto (e se le è fatte il mio avvocato, che è uomo di legge ma soprattutto appassionato di vino e sommelier…) delle matte risate, perché di diffamazione non c’è assolutamente ombra , ma solo una sardonico/sarcastica presa in giro da parte mia di un personaggio che amava dichiarare che lo Champagne “trema” di fronte all’inarrestabile avanzata del Prosecco!
All’Ordine dei Giornalisti della Lombardia evidentemente devono essere distratti, o la mano destra ignora quello che fa la sinistra, perché un Avvocato, Presidente del Consiglio di disciplina territoriale per i giornalisti della Lombardia si è già pronunciato sull’esposto del proseccaro, pardon prosecchista, oltre due anni fa: “Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, esaminato nella seduta del 17 luglio 2014 il fascicolo disciplinare propone all’Ecc.mo Consiglio di disciplina l’archiviazione del fascicolo a carico del collega, non ravvisando nei fatti alcuna violazione deontologica ”. Ma visto che il Consiglio di Disciplina territoriale opera a latere, con facoltà di procedere diversamente rispetto alle deliberazioni dell’Ordine, hanno pensato ugualmente, forse per vedere se di persona apparivo davvero come ero stato descritto dal “simpatico” prosecchista, di convocarmi.
E allora, visto che avevo le carte in regola, perché ho deciso di perdere un po’ di tempo e andare di lunedì nella mia adorata Milano ?
Semplicemente, oltre che per stringere la mano ai colleghi Migotto e Colonnello, per farmi fare due grasse risate e dire loro: “signori, siamo su Scherzi a parte ”, brindiamo! A voi un bel prosechin , a me Champagne, s’il vous plaît !
Attenzione!
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