Quando l’esprit de finesse è sconosciuto
Di ritorno da due giorni nella sacra terra di Langa, spesi in larga parte bevendo grandi Champagne , apprezzando lo stile, l’eleganza, la classe di un gruppo di vignerons de Champagne , la loro intelligenza nello scegliere il Barolo e non altre zone vinicole italiche un po’ presuntuosette come interlocutore per i loro incontri – scambi di esperienze con altre denominazioni internazionali che sono sfociati nella meravigliosa esperienza di ieri di Barolo e Champagne , scopro che, almeno per alcuni produttori di un’altra zona vinicola, italiana, l’eleganza è un mistero. Un optional. Qualcosa, la misura, il buon gusto, l’esprit de finesse , che viene bellamente ignorato.
Ho scoperto che domenica un’azienda vinicola di Franciacorta , la cosiddetta “Champagne italiana” (o sarebbe piuttosto da definire la Champagne come la Franciacorta francese, come “pensa” qualche immaginifico?) ha proposto e presentato con questo taglio, che lascio a voi commentare, una propria iniziativa.
Un “brunch ” domenicale, prima parola straniera utilizzata, cui ha fatto seguito un “cooking show ”, abbinato a “private shopping ”. Per partecipare al quale bisognava contattare la “dott.ssa ” XYZ al numero telefonico 111222444.
Sono persuaso che per vendere e fare conoscere i propri vini sia lecito tutto, ma, perdiana!, mentre in Franciacorta qualcuno organizza visite in azienda degli studenti del terzo Master Full Time Food & Wine management della Business School del Sole 24 ore, c’è invece chi pensa di riempirsi la bocca di parole straniere e lega la propria immagine aziendale (che il Consorzio Franciacorta sostiene debba essere alta, prestigiosa, qualificante, roba da Expo, insomma) ad una normale vendita, ma che dico?, private shopping , di maglieria, accessori, pelletteria e calze artigianali.
Domanda all’azienda franciacortista in oggetto: parlà bresà , no? E provare a proporsi all’attenzione in maniera da non far pensare che si rimpianga il mitico Franco Timoteo Metelli, il disinvolto “spazzino della Franciacorta”, e le sue fantasmagoriche televendite?
VIDEO
A quando la presentazione di un Franciacorta affidata ad una riscoperta e rediviva Vanna Marchi ?
VIDEO
E proprio vero come diceva Totò: Signori si nasce, ed io lo nacqui …
VIDEO
p.s.
Leggendo meglio la locandina, mi accorgo che il vino in degustazione, prodotto dalla Cantina Riccafana , aderente al Consorzio Franciacorta, non è un Franciacorta, bensì un VSQ metodo classico prodotto dalla stessa azienda. Che nella grafica illustrativa dell’iniziativa viene presentato come VSQ, ma che porta lo stesso nome e la stessa etichetta di uno vino che sul sito Internet aziendale viene presentato come Franciacorta Docg ….
Tanto per essere “chiari e nitidi” (? ) nella comunicazione…
Domanda: ma perché mai un VSQ generico prodotto da un produttore di una zona vinicola che si fregia di un’apposita Docg per i propri metodo classico? E perché mai in Franciacorta è consentito produrre indifferentemente Franciacorta Docg e “spumanti” VSQ? Va bene che ci sono fior di aziende che così fanno , ivi compresa l’azienda agricola di un potente ex presidente, dal 1993 al 1999, del Consorzio Franciacorta e oggi addirittura Presidente in carica della FederDoc , ma tutto questo, che in Champagne non accade, non ha dello scandaloso e del paradossale?
Un paradosso… franciacortino , ça va sans dire…
Attenzione!:
non dimenticate di leggere anche
Vino al vino
http://www.vinoalvino.org/