E questi dovrebbero essere i salvatori di La Versa?
Apprendo questa notizia, quella riportata in questo articolo della cronaca di Pavia del quotidiano Il Giorno (autrice Nicoletta Pisanu : chapeau!) e mi prende un vorticoso (gentile Signore, scusatemi il francesismo) giramento di coglioni! Ancora una volta el Cantinun , la maxi cantina di Broni , quella che secondo qualche pirla (a dire metà del suo nome) costituirebbe il fiore all’occhiello, la salda boa , il produttore di riferimento di quella terra meravigliosa e folle che è l’Oltrepò Pavese , si trova nell’occhio del ciclone.
Dopo tutti i casini che aveva combinato il mitico o piuttosto famigerato “riso in cagnun ”, ovvero Livio Cagnoni (leggetevi qui in archivio un po’ di notizie su questo personaggio, (ritratto nella foto di apertura con il sottoscritto, che se lo vide arrivare a sorpresa durante una visita a Terre d’Oltrepò con l’allora presidente Casella) lungamente portato in palmo di mano da personaggi politici di vario colore ed estrazione, sensali, potenti mediatori, commercianti, vignaioli vagamente disperati, enologi esperti di marketing, ecc.) già potentissimo mammasantissima e direttore della Cantinona di Broni, oggi apprendiamo che ci sono nuovi guai giudiziari per la Cantina .
Come scrive la Pisanu nel suo articolo “l’accusa questa volta risale a fatti del 2013, quando era attiva la vecchia gestione della cantina, ed è di frode fiscale mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Pavia . Il Gip ha ordinato il sequestro di beni mobili e immobili di amministratori e soci conferitori della cantina per 1,8 milioni di euro . Secondo gli investigatori, uno dei soci conferitori, familiare di un ex amministratore della Cantina, ha acquistato terreni ed immobili utilizzando denaro proveniente dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ”.
Per chi non fosse al corrente dei fatti vanno ricordati i precedenti problemi con la Giustizia della mega cantina: nel corso del 2016 “la Procura di Pavia indagò circa trecento persone nell’ambito dell’inchiesta sul vino spacciato per pregiato Pinot , quando in realtà non lo era. La vicenda aveva portato anche a una rivoluzione dei vertici della cantina, con il rinnovo del Cda nel 2016 e l’insediamento di un nuovo direttivo, estraneo alle inchieste giudiziarie . A Terre d’Oltrepo è legata anche un’indagine parallela, quella che ha visto indagate quattro persone, tra cui una cancelliera del tribunale di Pavia, con l’accusa di aver cercato di ricattare i vignaioli coinvolti nell’indagine principale”.
Questa la nuda cronaca di oggi. Il mio giramento di palle deriva però dal fatto di ricordarmi che Terre d’Oltrepò, con la sua attuale gestione e l’attuale management, teoricamente, molto teoricamente dovrebbe essere quella cantina che, in circostanze misteriose, che aiuterò a chiarire domani in un altro articolo , qualche mese fa si è aggiudicata, in tandem con la potentissima cooperativa trentina Cavit , quello che resta della mitica Cantina La Versa di Santa Maria La Versa . Come ho raccontato, incazzato nero (lo sono spesso, ma sono cialtroni e cialtronate che mi inducono ad esserlo: e nel mondo del vino di oggi abbondano, sono quasi maggioranza…), in questo articolo .
Nel sottotitolo ho già sintetizzato, credo, l’interrogativo di fondo: E questi, quelli di Terre d’Oltrepò , dell’attuale Terre d’Oltrepò una cantina sfortunata, sempre in mezzo ai pasticci, dovrebbero essere i salvatori di La Versa? Ma mi faccia il piacere! direbbe Totò…
Ora vado di fretta, ho una serata importante da passare (con chi, sono assolutamente cavoli miei, e un paio di grande bottiglie da stappare..) ma domani mattina vi prometto di raccontarvi e farvi ragionare (e potrò farlo avendo raccolto oggi stesso alcune testimonianze abbastanza esplosive ..) su questi temi:
perché Cantina di Soave si è improvvisamente ritirata dalla corsa per aggiudicarsi all’asta fallimentare La Versa , o meglio, come scrivevo “la Cantina di Soav e ha deciso di rinunciare a partecipare all’asta per l’assegnazione di La Versa e quindi giocoforza la cantina sarà appannaggio della cordata formata dalla Cantina di Broni e dalla mega cooperativa trentina”?
C’è stata qualche ingerenza politica che ha condizionato di fatto la decisione di Cantina di Soave di rinunciare a partecipare all’asta per l’assegnazione di La Versa?
L’ingerenza politica è avvenuta da parte di quale parte politica? E’ avvenuta a livello locale, regionale (quindi lombardo) o nazionale ?
Il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , il lombardo, bergamasco della bassa, Maurizio Martina , uno degli attuali principali collaboratori di un certo Matteo Renzi (uno che avrebbe vagamente a che fare con la Massoneria , un “maleducato di talento ” come dice l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli , ha qualcosa da dire in merito a queste ipotetiche ingerenze? Io credo di sì, a me risulta di sì . Nel suo partito ingerenze e pressioni, ci ha raccontato ancora un galantuomo come l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli … sono prassi diffusa…
Sono disponibile a parlare con Martina (mi conosce e può benissimo avere il mio numero di telefono tramite un comune conoscente, che oggi da me contattato non ha voluto disturbarlo perché è in vacanza…) o un suo stretto collaboratore e a riportare su questo blog il suo racconto e la sua testimonianza.
Varie ed eventuali…
Scommettiamo che anche se siamo alle soglie di Ferragosto già domani, ne disporrei già ora, ma una Donna speciale mi aspetta a cena, la mia ex moglie, avrò molto materiale su cui scrivere ed eno-intrattenervi, cari bollicinari agostani ?
A domani e salutatemi lo staff dirigente ed il Cda di Terre d’Oltrepò (il presidente ho provato più a contattarlo per poter andare ad intervistarlo sul piano di rilancio di La Versa , ma.. non pervenuto..) o quello che ne resta, viste le recenti dimissioni di alcuni membri…
Attenzione!:
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