Ancora polemiche Ziliani? mi ha scritto qualcuno di voi lamentandosi che invece di segnalarvi, con racconti, note di degustazione, cronache, consigli, bottiglie di “bollicine”, italiane e straniere , note e meno note, che a mio modesto avviso valga la pena di acquistare, bere, stappare (e magari qualcuna lasciare riposare in cantina, perché i grandi Champagne invecchiano bene e anche qualche metodo classico nostro se la cava se stappato dopo diversi anni, e addirittura a lunga distanza dal dégorgement ) io continui a battagliare con:
a) la zona spumantistica bresciana (che non ricordo mai come si chiama); b) bollicinari bresciani che non vogliono chiamarsi con il nome della denominazione Docg (come si chiama, accidenti?) della zona spumantistica bresciana; c) oltrepadani simpatici e ma un po’ troppo gnucchi e provinciali; d) trentodocchisti che non riescono a capire ancora lucidamente su quale pozzo di petrolio (leggi terroir ) siano seduti; e) vari ed eventuali bollicinari con cui incrociare, dialetticamente, i ferri.
E allora, giurin giureta , come disemm a Milan, cercherò di mettere a tacere la mia innata e debordante (invecchio anch’io e magari divento ancora più acido… ) vis polemica e da lunedì 20 prometto, fino alla fine del 2017 (che potrebbe anche coincidere con la chiusura di questo blog e dell’altro, blog non dant panem e costano fin troppo, per ridurre il tutto ad un unico blog, quello che porta il mio nome ) di segnalarvi, almeno uno al giorno (di “bollicine” ne ho degustate a iosa in questi mesi e avrei materiale per un romanzo, mica per un blog bollicinoso, Champagne in primis, 15-20 vi bastano?, e poi qualche Cava, tanti Trento Doc, pochi, ma ben scelti Alta Langa e un numero non esteso ma significativo di Oltrepò Pavese metodo classico e di Cruasé in particolare.
Più varie ed eventuali, perché di sparkling wines, bollicine, bulles, bubbles, burbujas , metodo classico oppure charmat (io dimentico quasi sempre che esistono anche l’Asti, ora secco, e anche i Prosecco e le varie imitazioni, alcune degustate in settembre a Londra sono di rara comicità) è sempre più gremita l’Italia. E anche il resto del mondo non scherza. Bevuti di recente un Grignolino metodo classico (scoperta oggi l’esistenza anche di un Dolcetto metodo classico rosé) e un Malbec metodo classico argentino, e un Orange wine sloveno metodo classico, che più strani non si potrebbe…
Cosa vi proporrò? L’elenco è lungo e deciderò giorno per giorno. Champagne, Amour de Deutz Rosé 2007 e Amour de Deutz Blanc de Blanc 2007, Charles Heidsieck Brut millésimé 2006 Trento Doc Perlé Zero Cuvée Zero 2010 Ferrari, i Trento Doc di Mas dei Chini e l’Altemasi Rosé di Cavit, gli splendidi Franciacorta petrosi ed essenziali di Colline della Stella e quelli da scoprire de Le Cinque Terre, e poi chicche speciali come gli Champagne di De Sousa, imperdibili, le nuove Cuvée Blanc de Blancs e Blanc de Noir di Gosset, lo Special Club 2005 di Goutorbe, il Grand Rosé Brut Nature di Monte Saline, lo Champagne William Deutz 2006 di Deutz.
E, ancora, il Franciacorta Extra Brut 2009 di Camossi, il Pignoletto Cuvée Nettuno di Tenuta Santa Croce, e poi ancora Champagne Rosé Alexandra 2004 di Laurent Perrier, lo Champagne Bollinger Rosé 2006 e quello di Charles Heidsieck, il Trento Doc Extra Brut di Etyssa, il Trento Doc Dosaggio Zero di Albino Armani, lo Champagne Extra Brut Blanc de Noirs Sous les Roses di Yann Alexandre, ecc. ecc.
Vi bastano questi “piatti” o devo continuare? Beh, se il menu vi attira, tornate tutti i giorni su Lemillebolleblog , gran finale di 2017, si andrà sino ad esaurimento. Per il 2018 le trasmissioni potrebbero anche essersi concluse… Cin cin, santé, prosit, na zdrowie !
Attenzione!:
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