Mi è recentemente capitato di bere nuovamente, a diversi anni di distanza, uno Champagne Brut Rosé , quello di Henry Goutorbe , che mi aveva molto favorevolmente colpito all’epoca in cui lo degustai e ne scrissi, qui , su questo blog, cinque anni fa.
Non ho molto da aggiungere a quell’articolo, che iniziava con un “pistolotto” introduttivo sulla classification dei crus di Champagne che ritengo ancora utile e alla quale vi rimando, e da Aÿ , Grand Cru di Champagne, uno dei più grandi villages di questa mitica AOC arriva l’ottimo Rosé di questa “entreprise familiale ” nata a seguito di una lunga attività precedente prima di responsabili dei vigneti presso Perrier – Jouët, quindi di vivaisti, anzi di “pépiniériste viticole ” fondatore delle Pépinières Viticoles Goutorbe .
Ad aver introdotto in Italia, era il lontano 1982, gli Champagne di Henry Goutorbe , è stato Nicola Sarzi Amadè nel cui portfolio oltre alle Maison de Champagne già elencate in questo articolo del primo gennaio , ci sono gioielli come Zind-Humbrecht in Alsazia, Château de Beaucastel a Châteauneuf du Pape, Domaine de la Grange des Pères in Languedoc, una sfilata da paura di celebri Château bordolesi, e in Bourgogne una serie impressionante che potete leggere qui , tenendovi saldi per non svenire, visto che ci sono Armand Rousseau, Denis Mortet, Louis Latour, Comte Georges de Vogüé, Bonneau du Martray, Leflaive, Bernard Dugat-Py, ecc.
Tornando a noi e a Henri Goutorbe , ricordando che la produzione, da una ventina di ettari, dove è nettamente prevalente il Pinot noir , non raggiunge le duecentomila bottiglie, e che Monsieur Pinot noir è protagonista nelle diverse Cuvée, Tradition, Prestige, Cuvée Millesimé, con percentuali che vanno dal 70 al 75%, arriviamo allo Champagne Brut Rosé non millesimato Grand Cru Ay , con una quota del 75% di Pinot noir (di cui 12 % Ay Rouge) e 25 % di Chardonnay.
Questo Rosé, come avvenuto cinque anni fa, mi è piaciuto moltissimo, e mi ha divertito molto confrontare le note di degustazioni attuali con quelle che tracciai in occasione della precedente esperienza d’assaggio. Le differenze sono state minime.
Colore rosa antico, melograno pallido, perlage sottile e continuo, naso dall’immediata impronta salata, minerale, con note che evocano i frutti rossi, ribes e il liquore di ratafia abruzzese . Poi un leggero tocco di pasticceria e di agrumi, mandarino soprattutto e una bella vena di mandorla e di fiori bianchi.
In bocca il gusto è incisivo, affilato, succoso, con una bella croccantezza, appena accennata, discreta, sul palato, slancio ed energia, un bell’allungo verticale e, se mi consentite, la metafora, un bello stacco di gamba .
Uno Champagne Rosé tutto finezza e charme, armonia e piacevolezza, di cui confermo i consigli di abbinamento di antan: crostacei, ma ottimo anche su un roast beef, un vitello tonnato, pollo e coniglio in insalata.
Champagne Goutorbe 9bis, rue Jeanson 51160 AY-CHAMPAGNE Tél. + 33 (0)3.26.55.21.70 Fax + 33 (0)3 26 54 85 11 E-mail info@champagne-henri-goutorbe.com Sito Internet http://www.champagne-henri-goutorbe.com
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