Sono solo meno di 400.000 le bottiglie di Cava, ovvero il metodo classico spagnolo, che si sono vendute in Italia nel corso del 2016.
Troppo poche, vista la qualità indiscutibile, a meno di avere il naso e il palato obnubilati dal consumo di troppo Prosecco e di troppe bollicine della zona spumantistica bresciana, che le migliori Bodegas del Penèdes sanno raggiungere.
A Montpellier, a Vinisud, ho scoperto il valore dei Cava della Bodega Torello. A Londra, dove lo scorso anno avevo avuto conferma dell’eccellenza della mia casa preferita, Recaredo, ieri ho riassaggiato tre cuvées dell’altra mia Bodega del cuore, Gramona. E poi aggiungo Raventos y Blanc, anche se e uscita dalla D.O. Cava.
Che splendore, che freschezza, dinamismo, energia, mineralitá, sale, nei tre Cava di Gramona degustati ieri: La Cuvée Gran Réserva 2013, Xarel.lo y Macabeo, Imperial Gran Réserva 2012, stesse uve, ma con un 10% di Chardonnay, ed il magnifico III Lustros Gran Réserva 2010, 75% Xarel.lo e 25% Macabeo!
E se qualcuno vi dice che hanno un gusto spagnolo ossidativo, ditegli di continuare pure a bere Prestige e Cuvée arancione, che non capisce un… tubo…
Que viva Cava!