Singolare pensare per un attimo di aver trovato un metodo classico, anzi, un Trento Doc di cui pensavi di non avere mai scritto e poi, fatte le debite ricerche scoprire che nel settembre del 2015 la “presunta scoperta” l’avevi già fatta nel corso di un’ampia degustazione collettiva di bollicine metodo classico trentine, con questo articolo .
E’ in quel contesto che scoprii l’esistenza di un altro Zeni, e precisamente questo Zeni
Azienda agricola Giorgio Zeni Via Marconi 16 38010 San Michele all’Adige Tel. 0461 651192 – 650540 – 335 5459813 sito Internet http://www.zenigiorgio.it/ Mail zeni _giorgio_az_agr@live.it
Ovvero di un piccolo vigneron che agisce nell’areale di San Michele all’Adige dai primi anni Ottanta, che le vigne, poste a 250 metri di altezza. sono situate sulle colline di Faedo e di San Michele, coltivate solo a Chardonnay.
La storia di questo ramo degli Zeni come viticoltori è interessante e vede Giovanni Zeni, nonno di Giorgio produrre vini fermi, seguito dal figlio Argobasto che alleva anche bestiame.
Alla sua morte, nel 1979, Giorgio si dedica interamente alla viticoltura e al confezionamento dei vini unicamente in bottiglia, ivi compresi, a partire dal 1980, Zeni, si era diplomato enotecnico all’Istituto Agrario di San Michele, i metodo classico, vallate dell’Alto Adige (Val Sarentino, Val Venosta, Val Pusteria e Valle Isarco), il trasporto e le vendita in piccoli fusti di legno, spesso con la forma del baratto.
E dal primo tiraggio “virtuale” di 500 bottiglie, si è arrivati a 8000 bottiglie, anche grazie all’aiuto del figlio Willi, a sua volta diplomatosi enotecnico a San Michele e poi avendo conseguito la laurea in chimica, nel 2015, presso l’Università degli Studi di Padova.
Che dire di questo Trento Doc millesimato? Che è un Blanc de Blancs base Chardonnay, che i vigneti hanno 35 anni d’età, che la vendemmia è manuale con attenta selezione in campo, che la vinificazione viene fatta con pressatura soffice di uva intera, che le fermentazione viene fatta esclusivamente in acciaio e senza ricorso alla malolattica, che la permanenza sui lieviti è di 60 mesi e che si tratta di un brut nature senza aggiunta di liqueur. E il dosaggio degli zuccheri quindi di 2 grammi litro.
A me questo Brut Nature è piaciuto per il colore paglierino brillante luminoso, il perlage sottile, il naso compatto, fitto, maturo, di nitida espressione, ricca di agrumi, mela e ananas, la bocca molto salda di bella espansione e consistenza, con spalla sostenuta, persistenza lunga e piena di sapore una bella vena acida che dà slancio alla materia. Molto equilibrato, ben fatto, di ottima piacevolezza.
Attenzione!:
non dimenticate di leggere anche
Vino al vino http://www.vinoalvino.org/
e Franco Ziliani blog http://www.francoziliani.blog/