Da franco tiratore a brand ambassador di Rivetti…
Ebbene sì, cari lettori dei miei blog, devo confessarlo. Dopo anni di onorato servizio, speso, anche, a combattere, con le parole (a volte ho desiderato di poter utilizzare almeno il bazooka) situazioni e personaggi come il Rinoceronte , alias Giorgio Rivetti , produttore esponente di quella corrente dei Barolo boys della quale ho fieramente dimostrato le contraddizioni e i pericoli che rappresentava, guardate voi, per una strana forma di nemesi eccomi qui a confessare l’inconfessabile, quello che mai avrei pensato potesse accadere…
Il cacciatore è stato cacciato e invece di cacciare, con i miei articoli, non con il fucile da caccia, il Rinoceronte , (come ho chiamato anni fa Rivetti, prendendo spunto dalle sue etichette che riportano il celeberrimo perissodattilo ritratto da Albrecht Durer ), sono stato catturato, e come racconta il mio caro amico e collega , nonché compagno di merende, Filippo Larganà sul suo imperdibile blog Sapori del Piemonte , ho deciso di fare un clamoroso salto della quaglia, di passare dall’altra parte della barricata.
E’ arrivata un’offerta, non dico indecente, ma di quelle alle quali è impossibile dire di no, ed eccomi ora arruolato da Giorgio, pronto a scendere in campo con la maglietta firmata Contratto – La Spinetta .
Sarò, non ho ancora preso confidenza con questa definizione anglosassone, brand ambassador (contratto di un anno, rinnovabile, proprio come si fa agli allenatori di calcio di cui ci si fida ma non troppo..) del pirotecnico uomo di Castagnole Lanze.
Magari Rivetti dopo una sola settimana mi caccerà (intanto io ho firmato, per cui cadrò con un bel paracadute..), ma sarà una folle avventura che vale la pena, alla mia non più tenera età, di vivere.
Confessione bis : ho sperato sino all’ultimo che questa proposta mi arrivasse dalla Maison de Champagne Deutz, per la quale sarei pronto a lavorare gratis, o, restando in Piemonte, da un formidabile personaggio con i baffi, un certo Oscar da Novello, per il quale, nonostante lui sia amico di tale Renzi, provo grandissima stima e simpatia umana, ma Mister Eataly non ha colto l’occasione e non ha capito (o ha fatto orecchie da mercante) che sarei stato pronto a passare armi e bagagli con lui, ad immolarmi per la causa delle sue molteplici attività imprenditoriali in campo wine & food e quindi ho dovuto ripiegare sul Rhinoceros moscatista.
Come diceva Piero Chiambretti, comunque vada sarà un successo . Ora mandatemi pure insulti o fatemi gli auguri, saranno comunque graditissimi.
Attenzione!:
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