Una canzone di Marco Masini, perché quanno ce vo’, ce vo’….
Lo so che è domenica, 19 luglio, fa caldo, la gente è in vacanza e magari beve Prosecco o qualche bolla mediocre che fa tanto Prestige.. Lo so che dovrei essere meno fumino, meno incazzoso, che certe cose non dovrei scriverle, ma me ne frego altamente, io sono fatto così e non cambio, e a quasi 64 anni posso solo peggiorare (o migliorare, a seconda di come la si veda…).
E allora in questo avvio di domenica voglio dedicare queste righe ad un notissimo produttore della Franciacorta . Sì, proprio quello che pensate, che riconoscerete facilmente, perché è il più noto, emblematico, capace e intelligente. Uno che fa la differenza…
Bene, a questo “Signore” che conosco, anzi, che credevo di conoscere, dal lontano 1984, la cui celeberrima cantina ho visto crescere e diventare sempre più straordinaria e celebre, come lui, nel mondo, voglio indirizzare questo pubblico messaggio.
Vedi, “caro” M., tu puoi anche essere ricco, famoso, potente, tifoso di una squadretta che è andata in B due volte, puoi anche produrre alcuni dei migliori metodo classico italiani (e anche qualche vino fermo non male) ma devi imparare l’educazione e a rispettare il sottoscritto.
Ieri per la terza volta quest’anno, in uno strano giochetto che forse ti divertirà ma a me ha fatto girare i…., mi hai mandato un sms, mi hai detto “posso chiamarti a quest’ora?”, e poi quando si trattava di chiamare sparisci e poi se ti chiamo io trovo la segreteria telefonica al tuo numero.
Io non capisco il senso di tutto questo, quale strana perversione o paturnia mentale (eppure sei del 1956 come me e non dovresti essere ancora rincoglionito…) ti porti a comportarti così con me, soprattutto a pochi giorni di distanza da un fior di articolo che ho dedicato a te e ad un tuo ottimo Franzacurta .
Cosa vuoi che ti dica, ci rinuncio, come rinuncio da anni a tentare di relazionarmi con la tua egolatria, il tuo culto di te, la tua presunzione di essere il migliore di tutti, il tuo esserti permesso, l’ultima volta che ci siamo parlati al telefono, di darmi dello “stronzo”. Per poi ignorarmi, ero in piedi alla tua sinistra, quando ci siamo trovati al funerale del Maestro Gualtiero Marchesi.
Tu fai quello che vuoi, con me hai chiuso, e dalla umile e proletaria Stezzano, Bergamo, non dalla Costa Smeralda, da Cortina o in quale altro posto da Vip dove ti trovi, ti dedico questa canzone di Marco Masini. Te la dedico di cuore, da ex amico. Piglia pesa incarta e porta a casa, signor M.!
Attenzione!:
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