Domande indiscrete sul cosiddetto “Campionato del mondo delle bollicine”
Leggo su questa testata online trentina, questo articolo che vi invito a leggere qui . Nascono spontanee alcune domande:
si può considerare questo testo come un articolo o si deve valutarlo come una velina arrivata dalla sede dell’azienda spumantistica con sede a Ravina, o come un redazionale pubblicitario, anche se come tale non è dichiarato?;
si può prendere sul serio un wine contest del genere , promosso da un wine writer, mister Tom Stevenson , che conosco molto bene, avendo diverse volte degustato con lui a Londra, in Oltrepò Pavese, in Franciacorta, che diciamo essere molto attento al business, e che ogni anno, guarda caso, manco fosse un abbonamento, una sorta di sponsorizzazione a puntate, spalmata su più anni, vede trionfare, con puntualità da orologio svizzero, l’azienda produttrice anche del Perlé e del Giulio Ferrari riserva del fondatore e il Trento Doc?
Mister Tom Stevenson può davvero essere considerato il “massimo esperto mondiale di bollicine” come viene dipinto in maniera agiografica? Ed è ancora credibile e attendibile?;
E, ultima domanda, il Ferrari Brut premiato da mister Stevenson come “migliore bollicina italiana” è quel Ferrari Brut che in questi giorni si fa notare, oltre che per la quantità di cartoni disponibili in ogni canale della Grande Distribuzione Organizzata, un vero e proprio portento, quasi una moltiplicazione dei pani e dei pesci e una capacità quasi miracolosa dei Lunelli (azionisti di maggioranza anche della storia azienda produttrice di Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene Bisol) di tramutare l’acqua in vino (con le bollicine), per il prezzo stracciato di 8,90 euro , battuto solo, tra le big winery del mondo del metodo classico, dagli 8,29 della Guido Berlucchi ?
Certo che a casa Lunelli sono abbonati alle super promozioni natalizie, alle vendite promosse come sottocosto o meno, proprio come sei anni fa anche oggi e come fanno marketing loro non lo fa nessuno in Italia…
Vedo con piacere che anche il collega Tiziano Bianchi in questo articolo sul suo blog Territorio che resiste , si pone i miei stessi interrogativi. Arriva anche ad una conclusione che condivido e sottoscrivo in toto.
Attenzione!:
Non dimenticate di leggere anche Vino al vino http://www.vinoalvino.org/ e il mio nuovo blog personale www.francoziliani.it