Piove piove piove (governo ladro e cialtrone…), e sembra di essere in quella meravigliosa poesia di Verlaine, ll pleure dans mon coeur che inizia così: “ll pleure dans mon coeur, comme il pleut sur la ville; quelle est cette langueur qui pénètre mon coeur ?” e dunque per consolarmi che fare se non stappare uno Champagne e ascoltare il nuovo CD della bravissima Margherita Pirri?
Oggi, anche se quando ho letto in retroetichetta “vinification en barrique ” mi è corso un brivido, perché per gli Champagne fût de chêne je ne raffole pas , (traduco per chi non conosce la lingua più bella del mondo: non vado matto per gli Champagne vinificati in barrique), ho pensato di puntare, scelto nel catalogo Moon Import , un Extra Brut Blanc de Blancs , Chardonnay 100% da vieilles vignes di 50 anni, poste su suoli argillo-calcarei sabbiosi con sotto-suolo di craie, opera di un giovane proprietaire-recoltant la cui cantina si trova a sud di Reims, a Flavigny nei pressi di Avize, nel cuore della prestigiosa Côte des Blancs .
Parlo di Adrien Dhondt che ha preso in mano da qualche anno il domaine familiare Dhondt-Grellet , che dispone di vigne, sette ettari di proprietà, situate principalmente nei Grands e Premiers Crus della Côte des Blancs: Cramant, Chouilly, Cuis, oltre che a Sezanne per gli Chardonnay e ad Avenay-Val-d’Or nella Grande Vallata della Marna, per i suoi grandi Pinot Noir. Vigne situate a mezza costa su suoli calcarei molto leggeri, esposte a sud est, di 40 anni d’età di media, con diverse vieilles vignes di età superiore.
Azienda che si presenta come sostenitrice di una “viticulture paysanne ” e che cura maniacalmente ogni aspetto nella produzione dei propri Champagne, raccolta manuale, fermentazioni svolte solo con lieviti indigeni, solforosa limitata al massimo, malolattica svolta e la massima attenzione volta a tradurre nei vini la verità dei terroir di origine.
Da una gamma di diversi Champagne che comprende l’Extra Brut “Dans un premier temps…” il Blanc de Blancs “Les Terres Fines”, l’Extra Brut “Les Nogers”, il Grand Cru “Le Bateu”, il 1er Cru “Le Duo Rosé” ho scelto l’Extra Brut Les Nogers , millesimato 2014, espressione del “terroir de Cuis ”, imbottigliato nel maggio 2015 con dégorgement fatto nell’ottobre 2019, dosaggio 2,5 grammi zucchero.
Uno Champagne che su Internet, ad esempio qui , potete trovare intorno ai 60 euro, il che costituisce, dato il valore, un buon rapporto prezzo-qualità.
Colore paglierino oro, perlage fine e continuo, mostra un naso fitto, caldo, avvolgente, giocato su note di frutta secca, miele, fiori bianchi, agrumi, Paglierino oro perlage fine e continuo naso fitto che sviluppa note di frutta secca, fiori bianchi, miele sale e pietra di grande intensità e densità olfattiva e forte presa, con una notevole vinosità in evidenza.
Attacco in bocca largo, e sviluppo pieno e succoso di grande struttura, uno Champagne più largo che verticale, che definirei quasi borgognone nell’ispirazione, uno Champagne molto gastronomico da abbinare a preparazioni di pesce importanti. Unico rilievo: ci fosse un filo meno di legno nel retrogusto, a mio avviso, ma l’ho detto, non sono un amante del legno, questo Les Nogers 2014 sarebbe ancora meglio…
Attenzione!:
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