Uno Champagne Haute Couture che ti fa sognare ed emozionare
Nuovi protagonisti in Champagne crescono e uno di quelli su cui puntare senza esitazioni, come scrivevo in questo articolo dedicato al suo Extra Brut Prisme 2014 , è una piccola maison con sede nientemeno che a Cramant , Guiborat , che produce non più di 30.000 bottiglie. Piccola maison pescata da quei rabdomanti della Champagne che corrispondono al nome di Pietro ed Emanuele Pellegrini , un domaine regno di Madame Karine Mathellie e di suo marito Richard Fouquet, 40enni. Quella attuale è la quinta generazione di viticoltori e loro sono proprietari di 8 ettari a Chardonnay, Meunier, Pinot Noir, in regime di agricoltura “raisonnée” poste nel cuore della Côte des Blancs, con parcelles nei terroir di Cramant, Chouilly e Oiry. Le parcelle di Grand Cru occupano una superficie di circa 3 ettari, per una produzione molto limitata, inferiore alle 30.000 bottiglie/anno.
In cantina Fouquet ha scelto di limitare o evitare del tutto la fermentazione malolattica per privilegiare l’acidità dei vini. Una ricerca della perfezione assoluta che porta talvolta a scelte drastiche: tutte le uve dell’annata 2012, reputata qualitativamente sotto la media, sono state vendute a terzi pur di non mettere in vendita Champagne con la propria etichetta.
Poche bottiglie, ma un marchio in grande ascesa, ricercato per la purezza dei vini prodotti, alta espressione dei migliori Grand Cru della Côte des Blancs, e prezzi importanti.
I loro, già mi era parso chiaro dal Prisme, ma mi è apparso in tutta la sua evidenza di fronte a questo spettacolare meraviglioso Extra Brut Le Mont-Aigu 2013 , cuvée prodotta da uve raccolte nella parcella con il medesimo nome, piantata nel 1970 nel comune di Chouilly, Grand Cru, un Blanc de Blancs da sole uve Chardonnay, che svolge la fermentazione e la maturazione sulle fecce fini per 7 mesi, non compie la fermentazione malolattica e riposa sur lie per 78 (la sboccatura del vino bevuto due domeniche fa insieme ad Emanuele Pellegrini al Carroponte di Bergamo , era ottobre 2019), dosaggio a 0 grammi, sono Champagne Haute Couture (o taylor made se, mal ve ne incolga, preferite l’inglese alla lingua de l’Amour) che fotografano fedelmente l’identità di un terroir eccezionale e in una data annata, in questo caso il 2013.
Per darvi l’idea, se l’ottimo Brut Special Cuvée di Bollinger di cui ho scritto settimana scorsa lo si può considerare come uno Champagne prêt-à-porter , non impegnativo, adatto in ogni occasione, questo Extra Brut Le Moint Aigu di Guiborat, che in Francia, ad esempio qui, potete acquistare a 89,90 euro , è l’abito di alta sartoria, di gran moda oppure l’abito che la fantasia e le sapiente mani di una donna dotata di talento nello scegliere le stoffe, nell’immaginare la foggia e il taglio di un abito sa confezionarsi da sola. E quando lo indossa e tu la guardi, resti con la bocca spalancata come un piciu . E ti scopri perdutamente innamorato e quella donna che magari hai appena conosciuto sogni che possa restare al tuo fianco per sempre.
Uno Champagne per emozionarti, per scoprire nuove sensazioni (quelle che provi ammirando la bellezza dei suoi occhi, i capelli fini, la purezza e la profondità del suo sguardo, l’eleganza delle mani, ascoltando la sua voce che dietro all’ironia disincantata nasconde oceani di tenerezza), da abbinare ad una cucina raffinata di mare, pesci e frutti di mare, ris de veau e homard rotis aux sucs de crustacés. un ceviche de bar aux légumes et à l’huile d’olive, un saumon gravlax et sa feuille d’huitre, une cassolette d’écrevisses oppure un fromage de chèvre cendré, che mi è piaciuto in maniera pazzesca. Quasi come quella meravigliosa Elle che mi fa battere, mannaggia a me romanticone che non si rassegna, il cuore.
Colore paglierino oro con riflessi luminosi, argentati, perlage fine e vivacissimo nei calici di Riedel dove l’abbiamo bevuto e subito un naso che ti conquista (proprio come lei) che ti lascia sans mots per la sua purezza e spiccata mineralità, il suo carattere di pietra e sale che si sposa a note marine, salmastre e ostricose, a sfumature di agrumi, e poi nocciola e pesca bianca.
In bocca l’apoteosi della finezza, dello charme, dell’eleganza, una freschezza minerale infinita, ampia tessitura, croccante e salato sul palato con le bollicine a solleticartelo e quasi coccolartelo, perfettamente armonico, pieno di sapore, lunghissima persistenza e una delicatezza nel porgere da applausi.
Mi sa che qualche bottiglia di questo meraviglioso Champagne Extra Brut Le Mont-Aigu 2013 di Guiborat, la avrò nella mia cantina. Con la speranza, che è sempre dura a morire, che si impone alla ragione, perché con Blaise Pascal credo che “Le coeur a ses raisons que la raison ne connaît point” e dunque certe missions impossibles possono andare a compimento se ci si crede fino in fondo, se ci si impegna, di poterle bere insieme a Lei, guardandola negli occhi e sentendo il cuore volare. Come volava due giorni fa in quella città del nord ovest dove spero di tornare presto…
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